Galleria Umberto I di Napoli, subito i lavori: il consiglio comunale approva il documento all'unanimità

Galleria Umberto I di Napoli, subito i lavori: il consiglio comunale approva il documento all'unanimità
«Stato di degrado della Galleria Umberto I di Napoli»: questo l'oggetto dell'ordine del giorno approvato ieri all'unanimità in consiglio comunale, a...

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«Stato di degrado della Galleria Umberto I di Napoli»: questo l'oggetto dell'ordine del giorno approvato ieri all'unanimità in consiglio comunale, a firma di Gennaro Acampora e Gennaro Esposito. Pronta la risposta dell'assessore all'Urbanistica, Laura Lieto, che ha parlato dell'imminente «formula innovativa di concessione mista tra pubblico-privato». Luca Trapanese, assessore alle Politiche Sociali, ha posto invece l'attenzione sul tema clochard: «Il Comune - ha detto - ha aumentato l'offerta dell'accoglienza per 75 posti letto. Tanto però va ancora fatto». 

Il documento di Acampora ed Esposito, articolato in cinque punti, ripercorre tutte le criticità della galleria: il decoro, la questione clochard e impalcature, il tema della crisi commerciale (con 12 saracinesche abbassate) che potrebbe essere risolta, almeno in parte, dalla delibera firmata dall'assessorato alle Attività Produttive sui Distretti Commerciali. «Nella Galleria Umberto I da anni si rinviene uno stato di abbandono - si legge - i fattori di degrado sono connessi sia alla carente manutenzione, sia alla presenza di senza dimora che trovano ricovero negli spazi della Galleria, sia alla mancanza di sicurezza di notte, sia ad incivili che soprattutto nelle ore notturne creano disagi all'interno. Il regime giuridico della Galleria è condizionato dal fatto che alcune parti sono in proprietà del Comune e altre sono, invece, di proprietà privata; occorre la cura e la manutenzione onde evitare si possa ripetere il tragico evento luttuoso che colpì, nel 2014, il povero Salvatore Giordano, prevedendo delle sinergie tra il Comune e i privati». Si chiedono, dunque, la «programmazione del recupero architettonico del monumento», l'«elaborazione di un piano di assistenza per i senza fissa dimora, affinché ne trovino una più idonea», operazione avviata nei giorni scorsi, «la vigilanza del monumento h24, nelle forme più idonee possibili, e «l'estensione di tale virtuoso metodo di lavoro tra Amministrazione comunale e altre Istituzioni, anche per la Galleria Principe».

Quello progettato nelle ultime settimane per il rilancio della Umberto I è un metodo che la Lieto definisce «innovativo e che coinvolge ben 4 assessorati. La Umberto I è un luogo urbano unico: monumento, spazio pubblico, centro commerciale, condominio, rifugio. È tutte queste cose insieme e come tale va trattata. Stiamo perciò sperimentando una collaborazione tra istituzioni, servizi tecnici e organizzazioni che operano su quello spazio. Ci stiamo concentrando sulle impalcature di via Toledo, e sulla necessità di un restauro della copertura e della pavimentazione, di proprietà del Comune. Con il condominio di piazzetta Matilde Serao 7 stiamo lavorando per trattare il restauro dell'intera facciata di via Toledo come un progetto unico, come chiede la Sovrintendenza, a patto del congelamento dei canoni dei ponteggi richiesto dai privati. Allo studio c'è poi una modalità condivisa del grande condominio per il presidio notturno e diurno, con una formula innovativa di concessione tra pubblici e privati. Sulla Principe stiamo sviluppando un metodo di intervento integrato».

«Con l'avvento della pandemia - dice Trapanese - la Galleria è diventata casa di tanti senza dimora. Persone che hanno perso tutto la vivono da anni come casa personale. Nelle politiche sociali c'è un problema strutturale: la povertà è aumentata del 60% a livello europeo. Le grandi città sono invase da persone che non hanno più nulla. Nei prossimi anni questo problema andrà affrontato seriamente. La risposta a questi problemi, al momento, è inadeguata. A fronte di 2000 persone in strada avevamo 300 posti letto, ora aumentati con la riapertura della Casa delle Genti e con la creazione di altri micro-spazi. L'operazione in Galleria riguarda il decoro non solo del monumento, ma anche delle persone. Ridare decoro alla città significa ridare opportunità a chi vive in strada». 

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Il Mattino