Galleria Umberto di Napoli, ok dei privati al restauro della facciata: «Ma è scontro sui ponteggi»

Galleria Umberto di Napoli, ok dei privati al restauro della facciata: «Ma è scontro sui ponteggi»
Dal Consiglio comunale i fondi per l’ennesima messa in sicurezza della facciata, quindi la mossa dei residenti che ora sarebbero pronti - questo trapela da Palazzo San...

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Dal Consiglio comunale i fondi per l’ennesima messa in sicurezza della facciata, quindi la mossa dei residenti che ora sarebbero pronti - questo trapela da Palazzo San Giacomo - a mettere mano al famoso Arco della Galleria Umberto dal quale cadde un masso che uccise Salvatore Giordano 8 anni fa. Vicenda ingarbugliata quella della Galleria al centro di un progetto di restauro più ampio, percorso - tuttavia - costellato di difficoltà. In mezzo ci sono una serie di ricorsi al Tar, e la novità sarebbe appunto che i condomini della Galleria avrebbero finalmente accettato di fare i lavori di rifacimento della facciata in attesa che dal Tar arrivi una decisione per poi trovare un accordo con il Comune riguardo alla faccenda dei ponteggi.

Le impalcature stanno li da 8 anni e il noleggio vale la bellezza di oltre 400mila euro, mentre paradossalmente i lavori alla facciata costano al massimo 300mila. Il dato certo è che nella farraginosa macchina dei cantieri napoletani - a 8 anni di distanza dalla tragedia - ora costano di meno dei ponteggi: chi paga i 400mila euro? Questa la risposta che si attende dal Tar. E questo il motivo per il quale i condomini eseguiranno «i lavori in danno» verso il Comune. Nella sostanza una tutela, vale a dire che il Tar dovesse dare ragione ai condomini gli stessi chiederebbero al Municipio napoletano la restituzione delle somme spese per i lavori. Con il paradosso che il progetto è già pronto e la sovrintendenza non sembra aver mosso rilievi sostanziali. 

Non solo l’arco e la facciata sono nodi da sciogliere. Il 2 agosto - dopo il no della maggioranza dei proprietari a sostenere le spese per la vigilanza notturna - fu siglato il protocollo per il rilancio della Galleria. Prefettura, Comune, Camera di Commercio, Banca Intesa Sanpaolo, Unione industriali di Napoli, Confesercenti Campania e Confcommercio Napoli, Università Federico II, Soprintendenza Archeologica di Napoli e Sidief spa annunciarono l’intesa sul restauro dei pavimenti e gli accordi su vigilanza, decoro e telecamere. Come fanno sapere dal Comune - infatti - bisognerà aspettare la fine del 2022 ma più probabilmente l’anno nuovo perché partano i lavori sulla stessa pavimentazione. Più problematico il restyling delle coperture. Sulla questione della sorveglianza notturna, si aspetta il parere della sovrintendenza l’ok ai cancelli mobili per blindare il sito di notte. 

Il problema della sicurezza, attese le scorribande che avvengono dentro la Galleria Umberto è centrale per i residenti e anche per il Comune. Il sito è di grande pregio anche se è ridotto male, attira sempre molti turisti. Tanto che il punto quattro del protocollo è dedicato a questa particolare emergenza: «Iniziative per incrementare la sicurezza in orario diurno e notturno». In questi giorni insiste la presenza di una vigilanza privata. In prospettiva in uno dei locali della Galleria - che necessita di lavori - sarà installata una postazione fissa dei vigili urbani operativa fino alle 20. Il problema da affrontare è quello della notte, di qui la richiesta alla Soprintendenza di installare cancelli mobili o lasciare aperto un solo varco affidato alla custodia della vigilanza privata. «Il Comune - si legge nell’accordo - ricercherà soluzioni idonee a limitare l’accesso all’interno della Galleria nelle ore notturne, anche attraverso la chiusura di alcuni varchi d’intesa con la Soprintendenza, presentando e finanziando il relativo progetto».

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Il Mattino