Baby gang «al femminile» crescono, e con nuove dannose specializzazioni. Negli ultimi giorni, in zona collinare, una banda dello spray scorrazza in scooter per le vie...
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IL FATTO
Sono le 22 circa di domenica sera, cioè non così tardi. Ana sta attraversando uno degli incroci di via Luca Giordano, quello «all’angolo con via Pitlò». Una macchina le cede il passo, Ana sorride all’automobilista e riprende il cammino. Dietro la vettura, però intravede due motorini in agguato. Il primo dei due, con «due passeggeri di sesso femminile a bordo» - come si legge nella denuncia presentata ai carabinieri– inizia a scaricarle addosso, sui vestiti, sul volto e in testa, una bomboletta da cui esce «uno spray bianco di cui non saprei specificare meglio la natura». Sconvolta, Ana nota che una delle due ragazze è «biondina», poi si copre il volto. Pochi secondi e arriva il secondo «mezzo». Ana non ha nemmeno il tempo il tempo di comprendere, che una seconda «ondata di spray mi arriva dal secondo scooter». Anche qui, in sella, ci sono due ragazze.
La baby gang rosa. La donna, sempre domenica sera, si reca immediatamente dai carabinieri di Quattro Giornate, che le promettono immediatamente pattuglie in zona. «Ho ancora mal di testa - aggiunge Ana - Mi bruciano gli occhi e ho il volto molto irritato. Andrò presto da un medico». Di certo, a giudicare dai segni che le ha lasciato sul viso, lo spray era urticante. Ana vive a Siviglia, ha due figli e un marito napoletano. Ama Napoli e ci viene almeno ogni due mesi.
LO SFOGO
«Ecco perché l’accaduto mi fa ancora più male», spiega. La donna ha postato la sua delusione anche su Facebook: «Salve a tutti! – ha scritto – Sono una spagnola che ama Napoli e i napoletani. Ho sempre parlato bene di questa città, però oggi ho subito un disagio. Personalmente, sono molto triste per il modo in cui queste 4 persone giovani si ‘divertono’ e, più che un castigo, vorrei che capissero le conseguenze che i loro atti potrebbero causare». Ana ha ottenuto centinaia di like e decine di commenti di solidarietà in cui è stata taggata anche qualche altra probabile vittima della banda dello spray: «Mi dispiace, riprenditi presto», scrive Daniela Cassese. In un secondo post Ana ha poi trovato la forza per scrivere «Grazie a tutti per avermi mostrato amore e amicizia. L’amore cura il dolore. Grazie Napoli!». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino