L’unica parola rimasta intatta è «Vico». Poi del messaggio posto sulla base della maestosa scultura in polistitolo coperto di resina in piazza Municipio a...
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Che si siano staccate per il caldo (ma poi però sono sparite) o che siano state prese di mira da ignoti che si sono "divertiti" a compiere un atto vandalico, la cosa certa è che le lettere non sono più attaccate alla base in polistirolo e quindi le frasi risultano ora illeggibili. L’opera di 10 metri dell’artista di Saviano Giulio Ambrosino, noto per realizzare carri allegorici, sculture in polistirolo, scenografie e lavori in cartapesta è ancora intatta.
«So che la base è stata vandalizzata - spiega l'artista - la riparerò. L'opera mi hanno detto dal Comune che dovrebbe rimanere fino a sabato in piazza Municipio, poi verrà spostata per un evento sempre nel napoletano».
Ma oltre alle lettere scomparse sono stati vandalizzati anche i lati che formano il quadrato-base, e quindi è possibile persino accedere, vedere all’interno i cavi in acciaio messi sotto la scultura e i blocchi di cemento posizionati per dare stabilità ai pannelli in polistirolo. Uno stato di degrado (ci sono anche bottiglie di birra in vetro all'interno), un brutto biglietto d'ingresso in città per chi arriva dalla metro o dal porto, e soprattutto un pericolo per chi passa accanto alla statua.
Ecco cosa c’era scritto sulla base della scultura commemorativa:
Giambattista Vico
Napoli, 23 giugno 1668
Napoli, 23 gennaio 1744
Filosofo, Storico e Giurista.
Benvenuti nella città più filosofica del mondo
Assessorato alla Cultura ed al Turismo
Scultore Giulio Ambrosino
Bottega d’arte Tudisco Leggi l'articolo completo su
Il Mattino