«Il gioco della guerra» di Fochesato in un libro illustrato e in una mostra

«Il gioco della guerra» di Fochesato in un libro illustrato e in una mostra
Immagini d’infanzia. Veicolate da occhi adulti, a fini propagandistici, attraverso un medium apparentemente neutro e innocente come la cartolina: nata intorno al 1870 e...

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Immagini d’infanzia. Veicolate da occhi adulti, a fini propagandistici, attraverso un medium apparentemente neutro e innocente come la cartolina: nata intorno al 1870 e diffusasi in modo capillare con una straordinaria fortuna, soprattutto nei primi decenni del Novecento.




È una prospettiva eccentrica, inconsueta e inedita sulla prima guerra mondiale quella proposta da Walter Fochesato (nella foto, dalla mostra "Leggevo che ero") nel suo ultimo raffinato lavoro, Il gioco della guerra. L'infanzia nelle cartoline del primo conflitto mondiale, pubblicato dalle edizioni Interlinea (pp.100, con oltre 150 illustrazioni a colori, euro 18) e corredato di un ricco corpus a colori di cartoline illustrate, locandine e opuscoli (con un’appendice sui personaggi di Antonio Rubino fra «Corriere dei Piccoli» e «Tradotta»), parte della enciclopedica collezione dell’autore: uno fra i più importanti e apprezzati studiosi ed esperti italiani di letteratura per l’infanzia e di illustrazione, coordinatore editoriale del mensile specializzato «Andersen» e docente all’università di Genova e all’Accademia di Belle Arti di Macerata, nonché “raccoglitore” in proprio di questi piccoli gioielli della memoria storica.



Frammenti minuscoli forse per dimensione, le cartoline, ma dal grande valore documentario: in quanto strumenti misconosciuti di formazione di immaginari collettivi, testimonianza veloce ma significativa dell’evoluzione della comunicazione visiva in un recente passato, oltre che gradevoli oggetti da collezionismo, come Fochesato stesso ha di recente dimostrato in un suo precedente libro, Auguri di buon Natale. Arte e tradizione delle cartoline augurali (Interlinea 2010). Ma in questo nuovo studio, godibilissimo nella lettura e talvolta sorprendente nelle rivelazioni delle sue analisi, oltre che nella bellezza altrimenti perduta delle immagini, l’autore va oltre: forte, anche, delle sue precedenti e corpose ricerche sulla guerra nei libri per bambini e ragazzi, pubblicate da Interlinea e da Mondadori nella bella collana Infanzie. E spiega: «La presa di coscienza del “non senso” della guerra credo che passi attraverso l’esame delle guerre stesse e non in una debole e sovente noiosa perorazione attorno alla pace». L’autore lo dimostra con dovizia di esempi concreti e sulla scorta di un patrimonio iconografico finora inedito e unico nel suo genere nel suo libro, spiegando quanto la propaganda bellica, nell’Italia del primo conflitto mondiale e alla vigilia del fascismo, abbia “giocato” proprio sulle immagini dell’infanzia per condizionare l’opinione pubblica, ottenere consenso e mobilitazione intorno a idee di arditismo e di retorica patriottarda disastrose: anche sul piano della parità di genere, in quanto relegava le bambine nei confini di ruoli meramente assistenziali e subalterni e spronava i bambini a imbracciare le armi contro un “nemico” (rappresentato sempre in modo impietoso e sarcastico, per radicalizzare l’odio) che non è mai mancato, nell’immaginario collettivo, come oggi possono dimostrare certe derive leghiste.



Dall’esaltazione astratta della virtù eroica alla tragedia concreta della distruzione, dei lutti, di schiere di orfani e orfane il passo è breve, suggerisce Fochesato nel suo libro stimolando il lettore ad attualizzazioni più che mai necessarie, oggi, in tempi di terrorismo e “guerra globale” spesso invisibile, che esigono non banalizzazioni stereotipate ma riflessioni puntuali e contestualizzate, in senso diacronico e sincronico. Le immagini, da questo punto di vista, giovano all’approfondimento nel loro immediato impatto visivo-emotivo: basti pensare, come si legge nel libro, che sono oltre centomila le cartoline prodotte nel 1915-’18 e legate direttamente o indirettamente al conflitto, sui 4 miliardi tra cartoline e lettere spedite dagli italiani in quel periodo.



Non a caso, una selezione del patrimonio di immagini d'infanzia nelle cartoline della prima guerra mondiale, spesso “firmate” dai più grandi illustratori del passato, sarà in mostra a Genova, da oggi al 7 giugno a Palazzo Tursi (via Garibaldi 9), per presentare i risultati di questa ricerca invitando a guardare sempre oltre. Dal passato al futuro. A inaugurare la mostra, Walter Fochesato con l’editore Roberto Cicala e con Pino Boero, assessore alla Scuola, lo Sport e le Politiche giovanili del Comune di Genova che ha organizzato l’esposizione. Nel centenario della Grande Guerra, è un’occasione preziosa per attivare il pensiero divergente attraverso la prospettiva proposta dall’autore: che invita a rileggere l’evento storico anche considerando lo sfruttamento sinora poco sondato o discusso dell’immagine delle bambine e dei bambini nella comunicazione visiva dell’epoca. Per esempio, smascherando le maniere subdole da parte degli adulti di attuare una sdrammatizzazione del conflitto: dal modello del piccolo guerriero, tra «gioco della guerra» e «guerra per gioco», agli orfani, fino al ruolo delle bambine poco emancipato nell’ottica dei «bambini che fanno le cose dei grandi».



Libro-catalogo e mostra, spiegano i promotori dell’iniziativa, intendono infatti «sensibilizzare il pubblico adulto a temi ancora oggi attuali e il pubblico più giovane alla riscoperta di un capitolo di storia spesso dimenticata». Con il rigore delle competenze storiche, ma anche« con la passione di educatori ancora attenti a intrecciare etica ed emozione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino