OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Quando l'esperienza dietro le sbarre s'incontra con lo spirito di inclusione che muove associazioni, enti benefici, istituzioni e mass media, ecco che si può parlare di rieducazione del condannato, come prescritto dall'articolo 27 della Costituzione. Nasce con questi presupposti Parole in Libertà, il progetto presentato in Consiglio regionale e promosso dal Garante campano dei detenuti, Fondazione Polis e Fondazione Banco di Napoli, insieme con il quotidiano Il Mattino. A illustrare l'iniziativa sono stati il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero, l'assessore regionale alle politiche sociali Lucia Fortini, il Garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello, il presidente di Fondazione Polis Don Tonino Palmese, il presidente della Fondazione Banco di Napoli Francesco Caia, il direttore de Il Mattino Francesco de Core, i direttori del carcere di Poggioreale Carlo Berdini e di Secondigliano Giulia Russo, che hanno sottoscritto il protocollo d'intesa per l'avvio delle attività che partiranno nel mese di dicembre e avranno la durata di un anno.
Parole in Libertà si pone l'obiettivo di aprire per un gruppo di detenuti delle due carceri una finestra sul mondo esterno. Verrà data loro infatti la possibilità di cimentarsi nella scrittura e di vestire i panni di commentatori e opinionisti di grandi temi di attualità, cultura e sport. Gli articoli prodotti verranno poi pubblicati, una volta a settimana, in una pagina dedicata sulle pagine de Il Mattino. «Un progetto voluto anzitutto dal presidente del Cda del giornale, Massimiliano Capece Minutolo, e dal mio predecessore Federico Monga - ha chiarito il direttore de Core -, un lavoro preparatorio intenso con un obiettivo unico, quello di creare un ponte, una finestra che dai due penitenziari possa affacciarsi sul mondo esterno».
Promosso dal Garante campano dei detenuti, il progetto vede in prima linea Fondazione Polis e Fondazione Banco Napoli. «Una giornata bella quella di oggi - l'ha definita Don Palmese - perché ha a che fare con la civiltà, con uomini e donne che s'incontrano al di là di grandi mura che possono dividere. Mettiamo così un ponte per incontrarci tra persone che pensano, leggono e si emancipano». «Nel suo scopo di funzione sociale la Fondazione Banco Napoli ha partecipato e finanziato l'iniziativa - ha detto Caia - che rientra nella nostra mission di attenzione a chi vive ai margini». «Un'iniziativa importante - secondo Oliviero - per potenziare il fine rieducativo della pena». Per l'assessore Fortini «è un progetto che fa pensare al welfare in modo differente, per il fatto che un giornale dia la possibilità ai detenuti di poter uscire simbolicamente con le parole».
Leggi l'articolo completo suIl Mattino