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«È una città meravigliosa Napoli, una città di fantasia, creativa, con le sue ferite e contraddizioni, ma con la sua grande positività. Era stato combinato questo incontro per 6mila persone al massimo e i familiari delle vittime. I ragazzi si sono riversati in migliaia, i ragazzi sono stanchi delle parole, vogliono fatti e concretezza. La dimostrazione che hanno voglia di portare un loro contributo per il cambiamento». Così il presidente di Libera don Luigi Ciotti al termine della manifestazione che ha visto in piazza decine di migliaia di persone a Napoli nel giorno della memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie.
«Delle centinaia di familiari - sottolinea - l'80% di loro non conosce la verità, senza verità non si può costruire giustizia, eppure le verità passeggiano per le vie delle nostre città. Il problema dell'omertà è che uccide la verità, anche la speranza della gente. Chiedono verità, solo così possono avere giustizia. Delle stragi avvenute in Italia nel dopoguerra di nessuna si conosce la verità. Non è possibile tutto questo, chiedono una cosa che non ha senso nella politica, che le persone ammazzate prima del '61 non siano riconosciute come vittime di mafia. Anche se sono state ammazzate dalla mafia, hanno messo una data e quelle prima del '61 non sono riconosciuti. Anche loro devono essere riconosciuti. Chiedono che la direttiva europea sulle vittime dei reati venga resa concreta nel nostro Paese».
«Siamo qui per i familiari delle vittime innocenti - ha aggiunto don Luigi Ciotti - abbiamo voluto una giornata che lo Stato italiano decretasse sua perché deve restare, noi ce ne andremo, deve restare a mordere le coscienze.
Il Mattino