Sarebbe comodo poter dire oggi che Camposcino è il Bronx e che gli undici ragazzini che per anni nel quartiere del centro storico di Giugliano hanno seviziato e violentato...
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«Sono cose che possono avvenire ovunque - dice don Angelo, parroco storico di Camposcino, in pensione da quattro anni - Siamo angosciati, però. Io non so darmi una spiegazione. In quarant’anni non ho mai sentito una cosa del genere. A chi dobbiamo dare la colpa? Dietro ci sono molti problemi. Io vedo tanta fragilità. Forse le famiglie, l’affettività. I servizi sociali, le istituzioni. C’è carenza di cultura. Che devo aggiungere? Sono senza parole, questa è la verità». Non ci ha capito niente nessuno, si può dire? «È un episodio che lascia sgomenti», aggiunge il sindaco, Antonio Poziello. «Aspetto di capire e di avere certezze - sono le poche parole di don Dino Bruno, l’attuale parroco - c’è dolore. Ma attenzione a non infangare un quartiere intero».
La paura è di finire tutti sul banco degli accusati. L’enormità del fatto è tale che ognuno si sente chiamato in causa. Com’è possibile che nessuno abbia mai colto un segno, una traccia? «Non erano tutti di Camposcino - puntualizza don Angelo - Venivano anche da altri quartieri. Certo, che cambia»? Niente, appunto.
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