Giugliano. "Sono una persona distrutta, ammetto le mie responsabilità e chiedo clemenza": Antonio Riano condannato a 30 anni, in Assise gli era stato inflitto...
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Un delitto atroce scoperto nella tarda mattinata di domenica 19 aprile del 2015 quando fu rinvenuto il taxi di proprietà di Luigi Simeone con delle evidenti tracce di sangue e sul terreno diversi bossoli. Qualche ora più tardi, poi, furono recuperati i cadaveri e in pochi giorni Riano fu arrestato dagli uomini del Commissariato di Giugliano. La seconda ed ultima udienza è iniziata alle 9:30 nell'aula 320. In aula i familiari delle due vittime e i parenti dell'imputato. La difesa del fioraio (avvocati Perone e Quarto) aveva tentato un concordato per una riduzione della pena, richiesta bocciata dalla giuria. Poi Riano è stato colto da un leggero malore e l'udienza è stata sospesa per mezz'ora. Alla ripresa il giovane fioraio di Pianura ha chiesto la parola autoaccusandosi del duplice efferato delitto. Riano aveva lo sguardo diviso tra i giudici e i familiari. Gli avvocati dei familiari (avvocati Fusco e ) dei coniugi uccisi hanno ribadito che la sua confessione non basta. I legali di Riano, invece, hanno chiesto le attenuanti generiche pet ottenete una riduzione della pena. Ad oggi ci sono ancora tanti dubbi: chi avrebbe aiutato Riano a gettare i due cadaveri nella cava e chi materialmente ha ucciso i coniugi. A tre anni dall'omicidio restano ancora tanti lato oscuri di questo efferato delitto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino