L’orrore. Subito e vissuto nel suo profondo più buio e nero. Per sette mesi vittima di un uomo che forse definire mostro è poco. Un maniaco che l’ha...
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Una storia crudele che per fortuna ha avuto fine. L’orco è stato arrestato dai carabinieri di Giugliano che hanno eseguito il provvedimento emanato dalla Procura di Napoli nord. Ora è in carcere e pagherà il suo debito con la giustizia. Affronterà un processo durissimo in cui la sua maggiore accusatrice è la giovane minorenne. A convincerla a sporgere denuncia sono stati i medici dell'ospedale San Giuliano di Giugliano. La ragazza era giunta in pronto soccorso dopo l'ennesima violenza sessuale. Il 29enne a seguito di una pratica perversa le aveva provocato un blocco renale. La giovane era in gravissimo stato di sofferenza tanto che è stato necessario intervenire subito per evitarle gravi conseguenze a lei ed al bambino che portava in grembo. I medici a quel punto hanno cominciato a porle domande intime e precise. Troppo forti i sospetti. Dubbi che sono diventati poi lentamente delle dolorose certezze.
La 17enne, si è fatta forza. Non potendo oramai più negare l’evidenza ha raccontato tutto ai sanitari del San Giuliano che immediatamente hanno chiamato i carabinieri. I militari dell’Arma a qual punto hanno raccolto la testimonianza della giovane che ha snocciolato i particolari del calvario che stava subendo da ben sette mesi. Un racconto che ha sconvolto i medici e gli stessi militari che piano piano hanno persuaso la giovane a venire fuori da quell’inferno. La ragazza ha raccontato non solo delle violenze ma anche dei calci e dei pugni ricevuti per banali motivi. Il 29enne, pregiudicato, ai domiciliari per altri reati, la violentava e picchiava di continuo. O l’una o l’altra cosa. Uno dei racconti più choccanti è avvenuto però dopo il parto. Il mostro, preso dall’ira per il rifiuto della ragazza all’ennesima violenza sessuale, la minacciò di lanciare il bambino dalla finestra se lei non avesse obbedito alle sue pretese assurde.
Convintasi a denunciare, la giovane si è poi allontanata da quell’appartamento degli orrori. A sostenerla la mamma, vittima a sua volta del mostro, che le ha provocato delle lesioni profonde e un’amputazione del dito. L’orco avrebbe infatti aggredito anche lei, quando la donna, per tutelare la figlia, l’aveva accompagnata proprio in quella casa dove risiedeva ancora il mostro, nell’intento di recuperare i suoi effetti personali e trascinare la ragazzina via da quell’incubo. Una storia di abbandono e di degrado sociale senza precedenti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino