Sembrava incinta, napoletana salvata a 17 anni da tumore gigante

Sembrava incinta, napoletana salvata a 17 anni da tumore gigante
Lei si sente miracolata. I medici, i suoi angeli custodi, le hanno salvato la vita. Se non fossero intervenuti in tempo l'enorme massa tumorale che invadeva prepotentemente il...

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Lei si sente miracolata. I medici, i suoi angeli custodi, le hanno salvato la vita. Se non fossero intervenuti in tempo l'enorme massa tumorale che invadeva prepotentemente il suo ventre avrebbe occluso le vie intestinali, la vena aorta e la vena cava. Con conseguenze terribili, irreversibili. E invece per la diciassettenne Maria (nome di fantasia), c'è stato un epilogo diverso.


La ragazza era talmente gonfia che sembrava addirittura incinta. Allarmati e spaventati i genitori l'hanno accompagnata in ospedale, al San Giuliano di Giugliano dove è stata effettuata una prima ecografia. Di lì i primi sospetti di una patologia grave, tanto da indurre i medici verso un'indagine più approfondita. Dopo prelievi e visite specialistiche si è infine scoperto che la 17enne era affetta da teratoma maturo gigante, un tumore per fortuna benigno, ma diventato così grande da essere in grado di causare conseguenze disastrose all'organismo di Maria. Così il primario Enzo Cacciapuoti e l'equipe medica del reparto di ginecologia hanno immediatamente predisposto l'operazione. Per Maria è stato addirittura necessario effettuare una incisione sotto xifopubica. Il teratoma pesava diversi chili. Insomma un intervento ad alta complessità svolto con professionalità dai medici dell'ospedale. «Sentivo un dolore forte alla pancia e mi tirava anche dietro alla schiena - ha raccontato la 17enne - Mi sono spaventata perché era un dolore abbastanza forte. Quindi sono venuta in ospedale e i medici mi hanno detto che dovevo ricoverarmi. Mi hanno detto che avevo una cisti ovarica abbastanza grande. Sono stata operata e per fortuna è andato tutto bene. Mi hanno curata e calmata. Mi sento miracolata». La mamma della giovane, dopo il grande spavento, si dice serena: «Abbiamo avuto paura, ma ci siamo affidati ai dottori che hanno fatto il possibile. Ora stiamo bene e siamo tutti più tranquilli».
 

«L'intervento è stato molto delicato - ha spiegato il primario Enzo Cacciapuoti - La diagnosi era stata fatta correttamente e quindi abbiamo agito subito. Abbiamo asportato l'intera massa che misurava ben 48 centimetri. Il tumore benigno poteva occludere le vie intestinali, ma grazie al nostro intervento tempestivo abbiamo evitato il peggio, a riprova che il nostro reparto di ginecologia è in crescita. Abbiamo aperto le varie sale parto e travaglio, e introdotto una vasca per il parto in acqua. C'è anche la possibilità di partorire in analgesia. Insomma abbiamo fatto grandi progressi». In ospedale nell'ultimo periodo stanno giungendo purtroppo molti casi critici simili a quello di Maria. Si registra infatti almeno un intervento alla settimana su masse ovariche. Solo una settimana fa l'equipe dei medici del San Giuliano ha asportato un altro tumore grande 15 centimetri. Non si sa per adesso se ci siano collegamenti con l'inquinamento ambientale della Terra dei Fuochi, di cui l'area giuglianese costituisce l'epicentro. Difficile per il momento elaborare i dati e produrre statistiche. In queste situazioni c'è bisogno di cautela anche se il sospetto diventa lecito. Di certo, per ora, ci sono diversi casi che per fortuna i medici stanno individuando in tempo intervenendo quanto più rapidamente possibile. La prevenzione e la diagnosi precoce restano infatti il migliore deterrente per sconfiggere i tumori. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino