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È stato bloccato all’uscita della cella, raggiunto da un decreto di fermo nel momento esatto in cui metteva piede all’esterno del carcere di Novara. Appena una boccata d’aria, tanto è durata la libertà di Giuseppe Lo Russo, boss dei capitoni di Miano, uomo forte della Alleanza di Secondigliano: arrestato per due omicidi, torna in cella.
Dopo aver scontato una lunghissima detenzione, la sua permanenza in carcere era scaduta per fine pena, rispetto a una condanna per omicidio. È stato arrestato invece grazie al blitz della Mobile del primo dirigente Alfredo Fabbrocini, al termine delle indagini lampo condotte dai pm Maria Sepe e Celeste Carrano.
Da alcune attività di indagine, sembrava chiaro che Giuseppe Lo Russo fosse pronto a lasciare il proprio territorio dopo aver riconquistato la libertà. Ora deve rispondere degli omicidi di Angelo De Caro e Giuseppe Bevilacqua, consumati negli anni Novanta. Decisive le accuse del pentito Carlo Russo, fratello di Giuseppe.
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