«Giustizia per Floyd»: spuntano i cartelli nel Napoletano

«Giustizia per Floyd»: spuntano i cartelli nel Napoletano
 In una città colorata dagli stendardi bianchi e rossi per celebrare l’imminente ufficializzazione della promozione in serie C della Turris, c’è un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
 In una città colorata dagli stendardi bianchi e rossi per celebrare l’imminente ufficializzazione della promozione in serie C della Turris, c’è un altro cartello che nelle ultime ore ha fatto incetta di commenti. È quello sistemato dagli aderenti della Casa del Popolo di Torre del Greco all’esterno della sede di vico Abolitomonte, a ridosso della centralissima via Roma. C’è scritto semplicemente “Giustizia per Floyd”, in riferimento all’uomo afroamericano (George Floyd) morto a seguito di un controllo di polizia al quale è stato sottoposto il 26 maggio scorso a Minneapolis.

Due gli hashtag scelti per supportare il messaggio: blacklivesmater e no racism, rispettivamente «le vite nere contano» e «no al razzismo».

LEGGI ANCHE «Don't do it»: la campagna contro il razzismo di Nike dopo la morte di George FLoyd

«Impossibile rimanere in silenzio davanti all’ennesimo caso di sconfitta dei diritti umani e civili - scrivono i promotori - calpestati e ridotti a brandelli a causa dell’odio che continuamente gli ultimi sono costretti a subire. Impossibile continuare a sopportare quotidiani soprusi che alimentano sempre di più la logica della discriminazione e della paura del diverso, favorendo la frammentazione sociale che ci vuole sempre più meri individui e sempre meno comunità». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino