Per tentare di mettere fine alle angherie che da tempo subivano la cognata e i tre nipoti, una delle quali ha appena 10 anni, il produttore cinematografico di «Gomorra La...
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Antonio, la sera dello scorso 8 maggio, dopo essersi chiuso nella sua abitazione del quartiere Chiaiano di Napoli, ha minacciato di far scoppiare il palazzo con il gas di città qualora non gli fosse stato rivelato dove la moglie e i suoi tre figli si erano rifugiati per sfuggire ai maltrattamenti fisici e morali ai quali li sottoponeva da anni. Gli agenti lo hanno bloccato al termine di indagini coordinate dalla sezione «Fasce Deboli» della Procura di Napoli (pm Santulli, procuratore aggiunto Falcone).
In un post pubblicato mezz'ora prima della mezzanotte di quello stesso giorno il regista sottolinea i tentativi di ricondurre sulla retta via il fratello, vittima dell'alcool, e chiede il sostegno, tra gli altri, anche di inquirenti e forze dell'ordine. «Ha rifiutato ogni tipo di cura proposta dalla moglie, dai figli, dai parenti più stretti e dal sottoscritto. La moglie e i figli sono scappati di casa - scrive nel post - dopo ben 10 anni di terrore...siamo riusciti a sistemarli presso una casa...almeno loro adesso sono protetti». L'arrestato in passato aveva subito un daspo perchè aveva tentato di entrare al San Paolo senza biglietto ed ubriaco. Per sapere dove alloggiavano i familiari ha minacciato i suoi parenti e quelli della moglie. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino