Gragnano. La storica scuola privata chiude per crisi economica, un centinaio di famiglie gragnanesi vanno nel caos perché non sanno i figli in quale istituto frequenteranno il...
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Così «senza preavviso, venerdì ci hanno comunicato che a settembre non apriranno». Mario Cacciapuoti è uno dei genitori gragnanesi sul piede di guerra: «A maggio abbiamo versato 150 euro di preiscrizione per ogni bambino – racconta – e adesso ci troviamo a non sapere nulla sul prossimo anno scolastico. A settembre dove andranno a scuola miei tre figli?». Nel plesso scolastico gestito dalle religiose, da sempre vengono organizzati scuola dell’infanzia ed elementare, con centinaia di alunni iscritti. Ma quest’anno si è verificato un netto calo nelle iscrizioni che ha spinto suor Marisa – la direttrice – ad adottare la drastica decisione, scatenando l’ira di tanti genitori. «Avremmo voluto saperlo prima – aggiunge Cacciapuoti, che si è fatto portavoce di un centinaio di famiglie – invece sappiamo che assicureranno il regolare corso scolastico solo per le classi quinte». Se dalla scuola privata non arrivano commenti – a parte la breve comunicazione telefonica fatta ai genitori dei bambini iscritti – domani una riunione tra genitori e insegnanti dovrebbe chiarire qualcosa di più. In bilico ci sono anche 14 posti di lavoro e alcuni stipendi arretrati.
Sul caso, però, è al lavoro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Cimmino. Visto che si tratta di scuola dell’obbligo, la soluzione è già stata trovata: «I genitori dei 50 bambini da trasferire dovranno solo scegliere in quale scuola elementare mandare i propri figli – assicura l’assessore Antonio Di Martino – poiché c’è possibilità in tutti gli istituti pubblici di Gragnano. Basterà recarsi all’Istituto D'Amato per avere delucidazioni. Sappiamo che la scuola delle suore era ormai un’istituzione per la città – conclude Di Martino – ma stiamo già lavorando insieme a nuovi progetti». Gli ampi locali dei Salesiani potrebbero ospitare asili nido, case famiglia o centri d’accoglienza. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino