Green pass falsi, il primo truffatore scovato al rione Sanità: codice truccato, nome corretto

Green pass falsi, il primo truffatore scovato al rione Sanità: codice truccato, nome corretto
Se fino a ieri era solo un sospetto, oggi arriva la certezza sui Green pass falsi. A Napoli - capitale del falso - si registra il primo sequestro di un esemplare contraffatto: il...

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Se fino a ieri era solo un sospetto, oggi arriva la certezza sui Green pass falsi. A Napoli - capitale del falso - si registra il primo sequestro di un esemplare contraffatto: il documento è stato scoperto dalla polizia di Stato nel popolare quartiere del Rione Sanità. E, a detta degli investigatori, si tratta di una copia perfettamente riprodotta su un originale. Una notizia che allarma ora l'intera collettività: è, quello ritrovato in una tipografia clandestina del centro storico cittadino, il primo esemplare prodotto? O piuttosto ne sono già stati smerciati degli altri? E ancora: quante persone potenzialmente a rischio hanno in tasca un falso Green pass?

Cominciamo dall'operazione. Ieri mattina intorno alle nove gli uomini della Squadra mobile partenopea guidati dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini fanno irruzione all'interno di un anonimo appartamentino di vico Tavernola, alla Sanità. Si muovono forse sulla base di una preziosa informazione ricevuta qualche ora prima, ma certo non si aspettano di trovare - tra centinaia di stampati e risme di carta - quello che finora mancava per far quadrare il cerchio intorno ai falsari del Green pass.

E invece ci vuol poco agli agenti che svolgono la perquisizione a individuare il documento falso. In un unico esemplare cartaceo. Il pass, identico e perfettamente riprodotto, reca anche le generalità di un soggetto, il presumibile acquirente, sul quale ora scattano nuovi accertamenti: dovrà fornire spiegazioni agli investigatori.

Il documento reca le stampigliature con un timbro europeo e con il QR Code, la certificazione che può essere letta anche da apparecchi digitali. Dai primi accertamenti è emerso che esibendo questo documento falso ai controlli il portatore difficilmente avrebbe potuto essere scoperto: all'autore della contraffazione è bastato sovrapporre al QR originale (e valido) intestato ad un terzo soggetto l'identità del cliente. E va comunque ricordato che nella maggioranza dei casi - ad esempio frequentazione di cinema, ristoranti eccetera - salvo non sussistano ragioni particolarmente evidenti chi controlla il Green pass non può chiedere il documento d'identità del portatore.

Un abile copia e incolla sarebbe insomma la chiave di volta scelta dai falsari per iniziare a spacciare documenti falsi. 

Naturalmente le indagini non si fermano alla scoperta della tipografia che produceva, tra l'altro, anche i preziosi lasciapassare anti Covid.

Anzi, la Mobile di Napoli è solo all'inizio di un percorso che potrebbe portare lontano e riservare anche clamorosi sviluppi. Verifiche sono in corso per rintracciare alcune persone, almeno cinque, che potrebbero avere avuto un ruolo in questo sporco affare. Sequestrati anche documenti, la lista dei clienti che abitualmente si servivano della tipografia, e dallo stesso cellulare in uso al tipografo - il 52enne Carmine Conforti, finito in manette con le accuse di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi - potrebbero giungere nuovi spunti investigativi. L'uomo ha precedenti per falso, ricettazione e truffa.

Scoperti e sequestrati molti altri documenti falsi. Nell'appartamento adibito a stamperia i poliziotti hanno trovato una postazione informatica dotata di computer, due stampanti, di cui una a nastro per la stampa su documenti elettronici, 43 marche da bollo raffiguranti l'effigie del Comune di Napoli, materiale utilizzato per la fabbricazione e plastificazione di documenti da falsificare e tre carte d'identità elettroniche false, due delle quali senza intestazione.

C'è il fondato sospetto che oltre a smerciare falsi Green pass Conforti supportasse anche le bande criminali che si occupano di frodi informatiche e truffe nelle polizze assicurative e nella intestazione di contratti per la fornitura di gas ed elettricità. 

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Il Mattino