Un cumulo di pietre di tufo rovinate al suolo, davanti l’ingresso della «Grotta della Sibilla». È ciò che rimane di un recente crollo...
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Da tempo il sito archeologico, chiuso ai visitatori, il sito visitato fino a qualche anno fa da centinaia di turisti è visibilmente in degrado e di fatto divenuto luogo appartato per chi è in cerca di isolamento.
L'abbandono del sito ha inizio nel 2015. Il vecchio custode, Carlo Santillo soprannominato «Caronte», a causa di problemi di salute, va in pensione e interrompe le visite guidate. Fino ad allora tanti erano i turisti italiani e stranieri accorsi a visitare l’antro decantato da Virgilio e Omero. Sospese le visite, il sito di fatto è consegnato al degrado. Preservativi, cartacce, rovi ovunque e in ultimo il crollo parziale di un muretto di tufo nei pressi dell'ingresso.
La «Grotta della Sibilla» conosciuta anche come «Bagno della Sibilla», fu scoperta durante le campagne di scavo promosse dai Borbone nei Campi Flegrei. Lunga duecentocinquanta metri, l'antro è in realtà uno dei camminamenti militari di epoca romana voluti da Agrippa nel 37 a.c. nell’ambito dei lavori per la realizzazione di porto Julius. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino