Casoria. Da ieri sera scorta della Polfer al treno da Napoli a Caserta della 19.51. Effetto dell’emergenza sicurezza sui treni dei pendolari in Campania. Quello di mercoledì...
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Gli inquirenti, intanto, hanno tracciato un primo profilo del branco: teppisti minorenni dei quartieri più degradati di Casoria, Arzano e Casavatore. E quello che emerge dalle prime fasi delle indagini, dalle testimonianze raccolte da alcuni passeggeri e dalle immagini del sistema di video sorveglianza della stazione, è davvero sconvolgente. Gli inquirenti non hanno nessun dubbio: il branco cercava di uccidere il capotreno.
Secondo una prima ricostruzione a bordo del convoglio era salita una ventina di teppisti, che nel percorso tra Napoli Centrale e la stazione di Casoria, ha preso a importunare pesantemente i viaggiatori, circa trecento, per poi spostarsi nella penultima carrozza, dove si mettono quelli che non pagano i biglietti. Qui in preda a una furia di gruppo hanno iniziato un’opera di devastazione, spaccando i sediolini, colpendo con un pesante estintore i vetri, e addirittura, «spiombando» alcune porte. Il capotreno, avvertito dai viaggiatori di quanto stava accadendo, si è precipitato nella vettura occupata dai teppisti, Si è trovato da solo a fronteggiare quelle furie umane. Il branco si è messo a inseguirlo e dopo un paio di carrozze, il ferroviere è stato raggiunto e pestato.
Il controllore, chissà come, è poi riuscito a mettersi in salvo, rifugiandosi nella cabina di guida. Furbi, come criminali incalliti, i teppisti hanno azionato il freno di emergenza bloccando il treno nella stazione. Poi come hanno accertato i carabinieri, (giunti sul posto, secondo il capotreno solo dopo venti minuti) i teppisti sono tornati alla carica coni rinforzi. I militari hanno accertato che al branco che aveva agito sul treno si erano aggiunti anche alcuni genitori dei minori, che hanno tentato con una fitta sassaiola di sfondare la porta esterna della cabina di guida del treno. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino