La Primavera di Stabia: icona di un profumo parigino e francobollo francese

La Primavera di Stabia: icona di un profumo parigino e francobollo francese
POMPEI - La primavera nell'antica Pompei è rappresentata in molti affreschi. La Flora (detta la Primavera), ad esempio, è uno degli affreschi più famosi...

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POMPEI - La primavera nell'antica Pompei è rappresentata in molti affreschi. La Flora (detta la Primavera), ad esempio, è uno degli affreschi più famosi al mondo tanto da diventare anche francobollo. Ed è proprio con l'immagine de La Flora che Il Parco Archeologico di Pompei ha voluto dare il ben venuto alla primavera. «Oggi 20 marzo inizia la primavera. La celebriamo con questo splendido affresco in terzo stile proveniente da Villa Arianna a Stabiae: La Flora (detta anche Primavera). Ritrovato nel 1759 è oggi conservato al Museo Archeologico di Napoli. Nella seconda metà del 900 l'affresco ha vissuto anche un momento 'Pop': è stato infatti protagonista di spot pubblicitari ed è finito su un francobollo francese». Il post in pochi minuti è diventato virale.


La Primavera è l'opera più importante e famosa ritrovata nell'antica città romana. L'affresco risale alla prima metà del I secolo, in piena epoca imperiale, quando era utilizzato il terzo stile pompeiano, con vaghe reminiscenze ellenistiche e fu dipinto in un cubicolo di Villa Arianna, insieme ad altre tre figure femminili, Leda, Medea e Diana, posizionate ognuna in pannelli nella zona mediana delle pareti: le figure femminili quindi, nel loro aspetto mitologico, erano il filo conduttore della stanza. La scelta dell'autore di dipingere tale soggetto non è chiaro: secondo alcune ipotesi potrebbe essere dovuto al fatto che i proprietari della villa erano imparentati con Sabini, che consideravano Flora una delle più importanti divinità, o perché la famiglia aveva a cuore i raccolti di grano, di cui la dea era protettrice, o semplicemente per puro gusto dell'autore, tuttavia secondo alcuni studiosi, oltre alla Flora, la figura femminile potrebbe raffigurare una ninfa o Proserpina.


L'affresco fu ritrovato nel 1759 durante l'esplorazioni della villa da parte di Karl Jakob Weber e venne asportato per entrare a far parte della collezione borbonica: il cubicolo venne successivamente interrato. La Flora di Stabia è stato ripresa più volte in diversi contesti: nel 1947 è stata utilizzata come soggetto pubblicitario per una fabbrica di profumi parigini; nel 1998 invece viene riprodotta su francobolli francesi. La figura femminile, dipinta su di un fondo verde acqua, è posta di spalle, a piedi scalzi ed è abbigliata con un chitone giallo, mosso da una leggera brezza, che le lascia una spalla nuda ed ha il capo ornato con un diadema ed l'avambraccio sinistro con un'armilla; nel suo movimento verso l'ignoto, raccoglie dei fiori bianchi da un cespo che poggia poi in un kalathos. L'intera immagine sembra essere priva di una dimensione spaziale e l'unico elemento caratterizzante è il suolo su cui cammina la donna, evidenziato da una striscia bianca.
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Il Mattino