Incognita 5 Stelle sul voto per Ischia. Il Pd: una vergogna il condono edilizio

Incognita 5 Stelle sul voto per Ischia. Il Pd: una vergogna il condono edilizio
È previsto per oggi il voto al decreto Genova che contiene anche il via libera al condono per Ischia. Sanati i contrasti e siglata la pace tra leghisti e grillini che non...

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È previsto per oggi il voto al decreto Genova che contiene anche il via libera al condono per Ischia. Sanati i contrasti e siglata la pace tra leghisti e grillini che non si faranno guerra sui decreti sicurezza e quello sul condono, rimangono le distanze dei secondi. Che sono però divisi. Anzitutto il disagio del ministro all'Ambiente Sergio Costa (che da generale dei carabinieri, di edifici abusivi a Ischia ne sequestrò diversi) ma soprattutto una pattuglia di parlamentari campani. A cominciare da Paola Nugnes e i parlamentari di stretta corrente Roberto Fico (Virginia La Mura, Doriana Sarli, Luigi Gallo e Carmen Di Lauro). Con loro il senatore Gregorio De Falco (napoletano di nascita ma eletto in Toscana). Più o meno lo stesso gruppo che non ha intenzione di ritirare gli emendamenti contro il Dl sicurezza caro alla Lega. Numeri però che non possono cambiare il corso dell'approvazione del dl in questione. Tra i grillini però, c'è anche chi approva la misura per Ischia. «Non capisco questa bagarre: non è un condono tombale», spiega Franco Ortolani, senatore M5s ma sopratutto docente di geologia e vicino da sempre alle associazioni ambientaliste.

 
Ieri alla Camera il dl Genova, che due giorni fa ha avuto il via libera delle commissioni Ambiente e Trasporti. Ma montano ancora le polemiche per il condono (con l'ok della Lega) in un'aula semivuota dove non si è fatto vedere il ministro dei Trasporti Giorgio Toninelli nonostante si discutesse del crollo di Genova. «Una manina ha inserito un maxi condono per Ischia. Una gran bella giravolta per il M5S che si è sempre fatto paladino di una presunta legalità, e che invece ancora una volta ci dimostra la sua doppia morale», interviene in Aula il deputato di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza mentre il collega di partito Alessio Butti attacca: «Ci sono state trattative febbrili con autentici baratti che hanno portato perfino a inserire in questo decreto il maxi condono per Ischia». Bordate anche dal Pd. «Il decreto Genova segna la fine dell'età dell'innocenza del movimento perché introduce il primo condono edilizio targato Cinque stelle», dice la deputata democrat Chiara Braga mentre la collega Raffaella Paita osserva come «il ministro Toninelli non ha ritenuto di partecipare alla discussione: è l'emblema del dilettantismo di questo governo». E poi sul condono post sisma sull'isola: «Una vergogna: è stata introdotta la più grande sanatoria sugli abusi, in un decreto che doveva essere su Genova».

Da Lega e Cinque Stelle, i due partiti di maggioranza, invece non una parola sul caso Ischia in attesa del voto di oggi: l'ordine di scuderia dai vertici dei rispettivi partiti è tenere le bocche cucite. Naturale se il partito di Salvini deve incassare (accade ieri sera) l'ok degli alleati sul dl sicurezza e i grillini le misure per Ischia. Ma se i leghisti sono compatti e lo saranno anche in Aula per il voto, non è così per i grillini. Non solo il disagio del ministro Costa ma anche quello dei parlamentari campani più vicini al presidente della Camera Roberto Fico. A cominciare dalla senatrice Paola Nugnes che ha già chiarito come non voterà il testo: «Gli abitanti di Ischia necessitano di tutto il nostro sostegno, ma non è ammissibile concedere ancora condoni mascherati», ha spiegato qualche giorno fa. E nonostante i mugugni per la sanatoria fortemente voluta dai vertici grillini la senatrice napoletana non ha nessuna intenzione, dice chi le è vicino, di fare marcia indietro.


«Non capisco questa bagarre su Ischia», dice invece il senatore Franco Ortolani, stimato docente di geologia, secondo cui «non si tratta affatto di una sanatoria». «Anzitutto - spiega - la zona individuata riguarda solo le case danneggiate e quindi localizzate nella zona del cratere sismico dove già insistono i vincoli del territorio, quello paesistico e quello geologico, che valgono sempre». Poi continua: «Si tratta di una situazione molto particolare e anche ingarbugliata ma non si condona mica tutto come qualcuno vuole far credere. Anzitutto non riguarda tutta l'isola ma solo i manufatti da ricostruire». E il fatto che si risalga al condono Craxi del 1985 dove non esistevano alcuni vincoli? «All'epoca non esistevano le autorità di bacino, create dopo, ma quando si esamineranno le pratiche i Comuni devono tener conto delle mappe di rischio stilate dopo. E se un manufatto insiste in un'area a rischio è e rimane incondonabile e il Comune non può dare l'ok alla sanatoria».
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Il Mattino