Ad Ancona il Cavallo di Mimmo Paladino è arrivato dal mare, ma anche dall'aria: a bordo di un peschereccio (partito da un'officina nell'area portuale) è...
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Il Cavallo della Mole è in vetroresina dipinto di rosso con le zampe nere e senza piedistallo. L'installazione fa parte del progetto «Mole, Materia dell'Uomo» e affianca l'opera 'Sbarcò di Velasco Vitali, nella Corte della Mole, e nello stesso edificio la mostra 'Ecce homò, dedicata al corpo umano nella scultura, che ospita un altro dei lavori più belli di Paladino: 'I dormientì. In calendario anche due incontri con gli artisti: il 23 marzo con Vitali, il 24 marzo con il pittore Enzo Cucchi, uno dei grandi nomi della Transavanguardia, anconetano. «Gli artisti - dice l'assessore Marasca - si sono innamorati del progetto complessivo e hanno chiesto essi stessi di farne parte, e questo per noi è un grande motivo di orgoglio. Il Cavallo è in qualche modo il simbolo, la bandiera della città e di questa nuova fase alla quale abbiamo lavorato con impegno, credendoci veramente, certi che Ancona può attrarre e produrre bellezza, cultura, arte». La mostra, a cura di Flavio Arensi che ha promosso il contatto con l'artista, è stata organizzata dalla Fondazione Mole e dal Comune di Ancona, in collaborazione con il Museo Omero e con l'apporto delle officine Gmg, che hanno ospitato il restauro del Cavallo, della Caparol, main sponsor, che ha prestato l'assistenza tecnica a restauro e finitura e ha fornito vernici e mano d'opera, della Lucesole che ha curato il trasporto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino