CAPRI - Settembre è stagione di Premi a Capri: ieri il via al Premio Malaparte, uno dei più importanti riconoscimenti letterari italiani, nato su...
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Il ritorno emozionato ed emozionante sull'Isola di La Capria che, microfono alla mano, timidamente ha confessato di non saper parlare in pubblico.
Un romanzo di conversazione tra i due scrittori, in cui talvolta non si riconosce più chi parla e chi ascolta, perchè in fondo non è questo ciò che importa conoscere. Un intreccio di voci su grandi temi universali: felicità e rimpianto, amore e desiderio, parole e silenzi, mare e abbandono. Due generazioni diverse, oltre 30 anni di distacco tra La Capria e Perrella, eppure una grande affinità elettiva, una tensione reciproca nell'essere sufficientemente all'altezza uno dell'altro, e degli argomenti affrontati. Un perdersi e ritrovarsi, muovendo da pensieri che vengono da lontano, con un incedere volutamente disordinato, sulla scia di una celebre citazione di Thomas Eliot: «Ciò che chiamiamo il principio è spesso la fine. E segnare una fine è segnare un inizio».
Il volume, edito Laterza, presenta una copertina tutta caprese con sullo sfondo i faraglioni immortalati da Franesco Iodice.
Il Premio, che prosegue oggi con una tavola rotonda sulle New intelligence, si concluderà domani in Certosa con la cerimonia di proclamazione del vincitore Richard Ford, autore americano, già premio Pulizzer.
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Il Mattino