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Il lungomare di Napoli nei prossimi mesi sarà al centro di uno dei più importanti interventi di restyling realizzati a Napoli fin dall'epoca della "colmata" che cancellò per sempre l'antica spiaggia che caratterizzava il waterfront partenopeo. Entro l'estate, infatti, dovrebbero cominciare i lavori approvati dall'amministrazione de Magistris e che prevedono il rifacimento del marciapiede lato-mare e, tra le altre cose, una sostanziale riorganizzazione degli spazi dedicati alle attività ricettive. Un progetto avvenieristico dal valore di circa 13 milioni di euro che, però, fa ancora a pugni con le attuali condizioni della zona, al centro di aspre polemiche lanciate dai residenti, che denunciano il quotidiano stato d'abbandono di via Partenope.
Anche stamattina in molti punti dell'ormai ex "lungomare liberato" i marciapiedi erano letteralmente invasi da scatole e scatoloni usati per contenere alimenti. In alcuni punti - come nei pressi della rotonda Diaz - i marciapiedi stessi erano resi intransitabili a causa dei cartoni abbandonati con ogni probabilità nella tarda serata di ieri dai "furgoni" che da diversi anni stazionano in zona ogni fine settimana fino all'alba e che rappresentano un punto di ritrovo per giovani e meno giovani alla ricerca di cornetti, pizzette, cicchetti e bottiglie di birra a buon mercato.
«Lo spettacolo che stamattina si presentava a chi usciva dalla villa comunale per andare sul lungomare è uno spettacolo desolante - ha commentato la consigliera regionale Maria Muscarà - al di là della sporcizia generale a cui non si fa più nemmeno caso visto che Napoli è ormai ridotta tutta in questo stato, si registrava la presenza di una enorme quantità di cartoni che contenevano cornetti ed altri cibi.
Intanto attorno al prossimo restyling del lungomare ruotano fortissime polemiche tra quanti - specie i ristoratori - chiedono una pedonalizzazione totale della strada e chi, invece, sostiene la necessità di tenere il lungomare aperto al traffico. Nemmeno l'idea di un megaparcheggio sotterraneo da 700 posti ed il "trasferimento" di parte della movida napoletana al molo San Vincenzo sembra aver fatto presa sui residenti e sui comitati civici che, invece, chiedono un potenziamento del trasporto pubblico di superficie. Ancor prima di pensare ai lavori faraonici necessari per una definitiva rifunzionalizzazione della zona, però, sarà necessario mettere mano al degrado che dilaga ormai da troppi anni e che per troppo tempo è stato sottovalutato dalla politica cittadina.
La villa comunale, che agonizza tra clochard, accampamenti abusivi e timidi tentativi di recupero, è una delle "vittime illustri" di una stagione politica fallimentare che si lascia dietro una scia di disastri che non possono essere risolti con un restyling multimilionario, ma che necessitano di un faticoso e costante lavoro sul fronte della sensibilizzazione dei cittadini e dei commercianti sul decoro delle strade e dell'ambiente.
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