Il muro della vergogna di viale Colli Aminei è ormai entrato a pieno titolo nella storia, sia pure nella sua accezione più negativa, dell'area collinare della...
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Ad oggi, però, non solo il progetto non è stato realizzato, ma l'impalcatura stessa si è trasformata in un ricettacolo di immondizia. Paradossalmente anche la struttura di tubi d'acciaio è tra le vittime della burocrazia napoletana. All'interno dell'impalcatura di contenimento gli uomini di Asìa, secondo il loro statuto di servizio, non possono entrare. Napoliservizi, dall'altra parte, non è tenuta alla rimozione dei rifiuti. Si crea così un "intoppo" burocratico che ha come risultato la crescita di una vera e propria mini discarica. Petizioni popolari, raccolte di firme, giornate di protesta, striscioni e fin anche un esposto alla Procura della Repubblica non sono serviti a nulla. Il Comune di Napoli - tramite la sua partecipata Napoliservizi - nel 2016 ha realizzato solo un progetto di massima, dal valore di circa 300.000 euro, per la messa in sicurezza definitiva. Ma degli operai e dei lavori ancora nemmeno l'ombra.
Il tratto di viale Colli Aminei sui cui tronegga l'orribile impalcatura di metallo è percorso ogni giorno da centinaia di auto che percorrono la strada ad alta velocità. I pedoni, costretti ad attraversare in curva o a transitare nel bel mezzo della carreggiata, sono così quotidianamente esposti al rischio di essere investiti.
«Insieme all'associazione Rosso Democratico - ha spiegato il consigliere della III Municipalità Gennaro Acampora - abbiamo avviato un esposto alla Procura della Repubblica già nel 2013. I responsabili di Napoliservizi, dopo una serie di sopralluoghi, annunciarono che il progetto per il rifacimento del muro era pronto e che si attendeva solo il finanziamento per dare il via ai lavori. Siamo nel 2019 e stiamo ancora aspettando che il Comune si decida a mettere finalmente in sicurezza questo tratto di strada. Di fatto - prosegue l'esponente del terzo parlamentino - non esiste alcuna soluzione per una strada così trafficata, non si è pensato nemmeno a creare un corridoio per la circolazione dei pedoni. Tanti esponenti dell'amministrazione comunale sono venuti in questi anni ai Colli Aminei per eventi e inaugurazioni, ma mai nessuno ha preso impegni seri e concreti per la messa in sicurezza di questo muro».
All'inerzia di palazzo San Giacomo si aggiunge, però, la solita inciviltà di alcuni cittadini. In molte ore della giornata -a pochi passi dal muro della vergogna ci sono alcune scuole - la carreggiata che costeggia il marciapiedi è occupata da lunghe file di auto che costringono i pedoni a pericolosissime "puntate" al centro della strada. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino