Quarto. Rosa Capuozzo non è più il sindaco della città. Finisce dopo due anni e mezzo l'esperienza dell'ex «grillina» alla guida del...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dopo la doccia fredda di lunedì scorso - quando la fronda dei sei dimissionari aveva voltato le spalle al sindaco - si è tentato in tutti i modi di andare avanti. Riunioni di giunta (anch'essa tornata monca, dopo la revoca dei mandati agli assessori in quota ai consiglieri andati via) e persino una convocazione del consiglio per martedì prossimo, durante il quale si sperava di poter nominare nuovi consiglieri al posto di chi aveva consegnato le proprie lettere di dimissioni. E invece tornano tutti a casa, ma in molti già pronti ad affrontare la prossima campagna elettorale. La prossima «finestra» per il ritorno alle urne potrebbe esserci già a maggio. Rosa Capuozzo ci sarà con ogni probabilità, con un simbolo tutto suo: «Coraggio Quarto». E di coraggio ne ha avuto non poco l'oramai ex primo cittadino, affrontando un terremoto politico seguito da uno sciame sismico ininterrotto. Dalle polemiche attorno alla gestione dello stadio alla mancata visita di Luigi Di Maio (con una motivazione che strappò più di un sorriso: c'era il maltempo), anticipazione della definitiva rottura con il Movimento nel gennaio del 2016. Determinante l'inchiesta del pm antimafia John Woodcock, con le indagini su presunti voto di scambio in odore di camorra e ricatto di un consigliere pentastellato allo stesso sindaco. Un'inchiesta che ruotava attorno a un altro presunto abuso, quello edilizio riguardante il sottotetto della casa in cui abita Rosa Capuozzo con la famiglia.
Dopo l'addio al consiglio comunale dei fedelissimi di Grillo e Fico, per il primo cittadino rimase una sola strada: allearsi con in suoi ex nemici politici, tradendo uno dei dogmi dei 5 Stelle nonché quanto detto pochi giorni prima davanti alle telecamere di tutte le tv nazionali: «Siamo una forza politica che non si muove con le larghe intese. Facciamo una politica di rottura in un territorio legato alla vecchia politica». E paradossalmente, sarà proprio la «vecchia politica» a cui si era rivolta Rosa Capuozzo ad esserle fatale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Mattino