È passato circa un anno da quando la delegazione del Rotary Club di Pozzuoli, nell’ambito di un progetto finalizzato alla valorizzazione delle bellezze archeologiche...
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L’importante area sepolcrale romana databile tra il I° e II° secolo d.C. sorge lungo il tratto della via Consularis Puteolis-Capuam, nel punto in cui si innesta la via Puteolis-Neapolim, i primi scavi regolari risalgono agli anni Trenta del secolo scorso. Negli anni scorsi il comune di Pozzuoli è intervenuto più volte, in virtù di una convenzione con la Soprintendenza ai monumenti, per effettuare la bonifica dell’area, estirpando erbacce e rimosso rifiuti e materiale di risulta, che probabilmente veniva scaricato, da gente senza scrupoli, nelle ore notturne. Altra bruttura, denunciata sui social dall’artista-storico puteolano Antonio Isabettini, è un opera muraria, da quattro anni, misteriosamente apparsa con un servizio igienico.
Oggi il sito archeologico, visitabile solo dall’esterno, si presenta agli occhi dei turisti e studiosi nascosto tra le sterpaglie secche e l’erbacce che crescono rigogliose, nonostante la siccità. Il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia ha sempre sostenuto «che il futuro della comunità flegrea è riposto nella valorizzazione dei beni paesaggistici ed archeologici, di cui siamo ricchi, nel cambio di mentalità e di strategia che deve ancor di più trasformarci in luogo di accoglienza, di ospitalità, di attrazione turistica». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino