VICO EQUENSE - La sua immagine austera ma generosa traspare anche da una statua. Il busto di Gigino Dell'Amura, inventore e fondatore della «pizza a...
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Gigino Dell’Amura al pari di artisti e uomini di ingegno, con la sua fantasia, ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte culinaria. Un’invenzione che nasce per caso, dal lavoro di panettiere che aveva ereditato dal padre.
«L'idea di creare pizze lunghe alcuni metri è nata da un'esigenza pratica - racconta il nipote Luigi Dell'Amura - poichè all'epoca i commensali erano tanti e in questo modo mio nonno riusciva ad offrire un servizio più veloce».
E' nata così la futura fortuna della «Pizza al metro» che oggi è una realtà consolidata del mondo enogastronomico campano, con circa 100 dipendenti e 1.600 posti a sedere.
Familiari e amici ricordano la generosità di Gigino. «Nel periodo bellico, in cui il pane veniva distribuito in maniera centellinata, con la tessera, il nonno trasgrediva alla regola e offriva cibo in più soprattutto ai bambini. Per questo motivo fu anche costretto a restare qualche giorno in galera» sottolinea il nipote Luigi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino