Incendio nella Galleria Umberto I di Napoli, danneggiati i marmi: «Ora sprint sui lavori»

Il monumento del Risanamento resta in balìa dell'anarchia

Fiamme nella Galleria Umberto I
È tutto pronto, sulla carta, per la rigenerazione della Umberto I, che dovrebbe partire entro febbraio con il restauro dei pavimenti. Ma nei fatti, per procedere con la...

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È tutto pronto, sulla carta, per la rigenerazione della Umberto I, che dovrebbe partire entro febbraio con il restauro dei pavimenti. Ma nei fatti, per procedere con la cantierizzazione si aspetta un ulteriore tavolo tecnico in prefettura. I commercianti chiedono che si lavori «di notte, almeno davanti alle soglie dei locali». Il restyling non sarà un'operazione semplice: bisognerà mettere d'accordo le esigenze di condomini, negozianti e operai. E poi c'è il nodo sicurezza che, come dimostra il rogo delle scorse ore, grava sul restauro e sui lavori per l'installazione dei cancelli che entro fine anno chiuderanno l'area di notte dal lato di Santa Brigida, via Verdi e Angiporto. I cantieri, di sicuro, procederanno a step, e sarà necessario «sospendere per dei periodi le occupazioni di suolo per i tavolini». Ma intanto il monumento del Risanamento resta in balìa dell'anarchia della movida serale minorile e della difficile convivenza tra homeless, boutique e turisti. Anche le aperture della Mondadori e di Starbucks inoltre, prospettate per Natale 2023, sono slittate. 

Ad appiccare le fiamme ai cartoni, l'altra notte, sarebbero stati dei senza fissa dimora - secondo le informazioni fornite dall'assessorato alla Sicurezza di Palazzo San Giacomo di Antonio De Iesu. Il rogo è avvenuto dal lato di via Santa Brigida. I marmi dell'Ottocento sono stati ancora una volta danneggiati. «Se avessero messo i cancelli come abbiamo cominciato a chiedere 15 anni fa oggi il monumento non sarebbe in condizioni indecenti - dice il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Borrelli - L'episodio, in ogni caso, testimonia chiaramente che andrebbero sorvegliati i cantieri, di notte, durante le lavorazioni». «È verosimile che siano stati gli homeless - spiega De Iesu - Non crediamo si tratti di un avvertimento. Forse ha inciso il freddo. I vigili urbani continueranno a garantire un presidio diurno tra le 8 e le 20. Nel week end, poi, nell'ottica della movida da fast-food, resteranno potenziati i servizi di controllo notturno, dopo i buoni risultati delle settimane scorse». In Galleria dormono circa 30 fissa dimora. L'argomento è delicato, naturalmente. «Se tanta gente vive per strada - argomenta l'assessore comunale al Welfare e alle Politiche Sociali Luca Trapanese - è perché la società è collassata in più punti a livello economico. I nuovi homeless sono sia immigrati, sia italiani che hanno perso il lavoro. Bisogna prepararsi a una città che sappia come accoglierli, anche con strutture mobili, bagni e unità di strada. Per quanto riguarda la Galleria Umberto, i senza dimora che la abitano, se vorranno, potranno abitare nei dormitori. I posti letto in città sono aumentati di 250 unità, fino a 400. Stiamo facendo bene anche con le housing, ne abbiamo allestite 9. A Napoli non ce n'era nemmeno una, contro le 184 di Milano. Una settantina di posti, però, non siamo riusciti a realizzarli: le risorse ci sono, ma manca personale». 

È il vicesindaco e assessore all'Urbanistica Laura Lieto a spiegare che si aspetta una convocazione in Prefettura, per partire con i lavori. Emerge anche qualche dettaglio sull'imminente cantierizzazione del primo salotto di Napoli: «Abbiamo ipotizzato l'organizzazione del cantiere, ma abbiamo chiesto al Prefetto un ultimo tavolo tecnico per coinvolgere commercianti e condomini: siamo in attesa della convocazione. Dovremo allestire un transennamento con percorsi direzionati, per rifare i pavimenti. L'accessibilità sarà però sempre garantita. Non ci saranno limiti ai flussi di persone in Galleria, ma è chiaro che l'occupazione dei tavolini andrà sospesa in determinati momenti delle lavorazioni». L'impegno insomma non manca, lo stesso prefetto Michele di Bari, poche ore dopo il suo insediamento a dicembre, aveva messo in cima agli obiettivi la rigenerazione della Umberto I. I negozianti del monumento aspettano da tempo il restauro dei pavimenti, ma ovviamente chiedono di poter continuare a lavorare. «La microdelinquenza e gli homeless sono due criticità della Galleria - interviene Fabiana Barbaro, dell'omonima storica boutique - La prima è arrivata specialmente dopo l'apertura del fast food, come testimoniano i recenti episodi. Quanto agli homeless, la situazione persiste da anni. Aspettiamo un incontro con l'amministrazione per il cronoprogramma dei lavori. Le zone davanti agli ingressi dovrebbero essere restaurate con un criterio collaborativo, di notte, o saremo costretti a chiudere le attività». 

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Il Mattino