Inchiesta sulle Universiadi a Napoli, in Procura il prefetto che si oppose alle navi

Inchiesta sulle Universiadi a Napoli, in Procura il prefetto che si oppose alle navi
Il prefetto Luisa Latella potrebbe essere ascoltata come persona informata sui fatti nell'ambito dell'inchiesta napoletana sulle Universiadi. A gennaio dello scorso anno...

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Il prefetto Luisa Latella potrebbe essere ascoltata come persona informata sui fatti nell'ambito dell'inchiesta napoletana sulle Universiadi. A gennaio dello scorso anno Latella lasciò l'incarico di prefetto di Catanzaro per assumere la guida dell'evento come commissario straordinario nominato dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Dopo alcuni mesi emersero però le prime fratture e il commissario manifestò perplessità per alcune scelte della Regione.

 
Gran parte della questione ruotava attorno all'opzione di un villaggio galleggiante per ospitare gli atleti provenienti da tutto il mondo. Si parlò a un certo punto anche dell'ipotesi di far slittare l'evento ma poi, nel luglio successivo (siamo sempre nel 2018), il Governo annunciò il passo indietro abbandonando la cabina di regia sulle Universiadi e lasciando a Comune e Regione la piena responsabilità dell'organizzazione. Latella quindi lasciò l'incarico di commissario straordinario e al suo posto fu nominato il direttore generale dell'Aru (Agenzia regionale per le Universiadi) Gianluca Basile. Di qui la possibilità di ascoltare il prefetto Latella che è ora al vaglio dei magistrati, titolari dell'indagine sulle Universiadi. Un'inchiesta ancora allo stato embrionale, avviata per verificare se vi siano o meno elementi per ipotizzare condotte penalmente rilevanti. Per il momento si esplorano i fatti, si svolgono accertamenti e si ascoltano testimoni. Gli inquirenti stanno esaminando una serie di documenti, inclusi quelli acquisiti presso l'Anac.

È in particolare su due aspetti che si starebbe concentrando l'attenzione dei pm Henry John Woodcock e Francesco Raffaele del pool specializzato in reati contro la pubblica amministrazione e coordinato personalmente dal capo della Procura di Napoli Giovanni Melillo. Le indagini, affidate a carabinieri e guardia di finanza, seguono due filoni paralleli: uno riguarda la fase dell'organizzazione dell'evento, e in particolare la scelta di ospitare il villaggio su due navi ormeggiate nel porto della città, mentre un secondo filone è concentrato sulle spese, in particolare quelle relative al trasferimento in taxi o su vetture a noleggio di tutte le persone accreditate per seguire le giornate di gara che si sono svolte dal 3 al 14 luglio scorso.


La notizia di un'indagine, seppure ancora nella fase esplorativa, sul prestigioso evento sportivo ha sollecitato le prime reazioni. «Siamo sereni, abbiamo lavorato in piena trasparenza su centinaia di appalti che hanno ricevuto il parere preventivo dell'Anac. Tutti i nostri atti sono a disposizione» ha affermato il commissario dell'Aru Basile, aggiungendo che «su navi e casette c'è stata una forte polemica e trovo corretto che si facciano tutte le verifiche del caso». «Faccio tre riflessioni» ha dichiarato il sindaco Luigi de Magistris intervistato nel corso della trasmissione Lente di Ingrandimento su Televomero: «La prima è che si tratta di un'attività preliminare e quindi bisogna lasciar lavorare la magistratura senza trarre conclusioni affrettate. La seconda riflessione è che si è parlato troppo poco a livello nazionale delle Universiadi che sono la seconda manifestazione per importanza dopo le Olimpiadi» ha aggiunto puntando l'indice sulla Regione. E infine: «Questa indagine riguarda fatti di competenza dell'Aru. Non entro nel merito dell'inchiesta assolutamente, ma ricordo che all'epoca ero, e lo confermo oggi, contrario a quelle modalità di ospitare gli atleti di tutto il mondo. Noi avremmo voluto un villaggio all'interno della Mostra, un villaggio olimpico vero e proprio, investendo in qualcosa che sarebbe rimasto alla città e non in qualcosa che sarebbe passato e via» ha precisato de Magistris ricordando le polemiche per la scelta degli alloggi: «Se non erro fu lo stesso commissario di allora, la Latella, che poi andò via, a evidenziare perplessità sulle scelte e lo fece anche nei luoghi istituzionali così come lo feci io» ha detto il sindaco. Sulla questione è intervenuto inoltre l'assessore allo Sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello: «Bisogna essere cauti e vedere a cosa porterà questa inchiesta» ha dichiarato e, ricordando le perplessità legate agli alloggi scelti per gli atleti, ha aggiunto: «Noi abbiamo fin da subito ampiamente espresso dei dubbi. Ora vediamo quale esito avrà l'inchiesta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino