Napoli. Incidente in Tangenziale, la Procura aggrava l'imputazione: il dj accusato di omicidio volontario

Napoli. Incidente in Tangenziale, la Procura aggrava l'imputazione: il dj accusato di omicidio volontario
Non è soltanto un omicidio colposo quello commesso dal dj Nello K all’alba di sabato scorso. Lo schianto che ha causato la morte di un automobilista e della stessa fidanzata...

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Non è soltanto un omicidio colposo quello commesso dal dj Nello K all’alba di sabato scorso. Lo schianto che ha causato la morte di un automobilista e della stessa fidanzata del dj, per la Procura di Napoli configura il reato di omicidio volontario: l’uomo ha invertito la marcia in Tangenziale, ha spento i fari, ha tenuto la destra trovandosi praticamente nella corsia di sorpasso di chi gli veniva di fronte. Per la Procura, chi agisce in questa maniera sa perfettamente di poter uccidere qualcuno: ed è proprio con questa accusa «duplice omicidio volontario», che oggi verrà chiesta la conferma dell’arresto al gip Marcopido.




Intanto Aniello Mormile, il dj, resta piantonato nel letto dell’ospedale: ha una frattura alla caviglia e molti lividi; tutti gli esami alla testa e agli organi interni hanno stabilito che non ci sono lesioni gravi, ha recuperato lucidità. Eppure resta in silenzio: ha deciso, d’accordo con il suo avvocato, di non parlare della notte tragica della quale è stato protagonista. All’alba di sabato ha, deliberatamente, fatto inversione di marcia in Tangenziale e dopo cinque chilometri si è schiantato contro un’altra vettura: sono morti sul colpo la sua fidanzata 22enne, Livia, e un 48enne che si trovava a bordo dell’auto coinvolta nello schianto. Il caso è nelle mani dell’aggiunto Luigi Frunzio, le indagini sono affidate alla polizia di stato con il coordinamento del vicequestore Eugenia Sepe che opera assieme al commissario Fulvio Papa.



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