«Nel settore calzaturiero, più in generale nel lavoro delle pelli, la Campania ha le caratteristiche per essere protagonista in Italia e nell'Europa....
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Dall'esperienza della stazione sperimentale per l'industria delle pelli, il più antico Istituto di ricerca nazionale istituito a Napoli nel 1885, è nato il Politecnico del Cuoio, programma che intende sostenere lo sviluppo del capitale umano all'interno della filiera della pelle, rispondendo ai reali fabbisogno delle aziende del territorio nazionale per la nascita e il potenziamento delle nuove figure emergenti nell'industria manifatturiera. «Siamo - dice Serena Iossa, responsabile del Politecnico del Cuoio - vicino alle imprese ed ai giovani, laureati e tecnici specializzati. Formiamo lavoratori capaci di giocare le sfide più innovative e moderne dell'artigianato di qualità. Tradizione e moderni processi industriali per i grandi produttori».
«Il Politecnico del Cuoio - aggiunge- sta contribuendo con gli ITS alla formazione, allo stato, di 70 giovani tra Solofra e Arzignano. Perché è, questa, una opportunità non solo di una parte del Paese ma del sistema Italia tutto». «Proprio durante il World Footwear Congress, è stato avviato il percorso per la costituzione di un contratto di rete con le imprese delle pelli e del cuoio operanti in Campania», aggiunge Edoardo Imperiale, che spiega l'obiettivo: «Mettere in piedi un vero e proprio distretto della pelle regionale, rafforzando l'interesse dei brand nazionali ed internazionali ad utilizzare la pelle prodotta in Campania». In sostanza «stiamo aggregando concerie, aziende calzaturiere, i produttori accessori e moda per programmi integrati per il l'innovazione produttiva ed il miglioramento dei processi di sostenibilità, con azioni finalizzate alla formazione ed alla ricerca industriale». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino