Una sala operatoria bloccata lunedì scorso all'Ospedale del Mare perché mancano gli infermieri, tre in malattia e altri che chiedono l'ausilio del ferrista...
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IL GIALLO DEI FERRISTI
Quelli del Loreto Mare, di cui molti finiti nel mirino dell'inchiesta sui furbetti del cartellino del 2017 e ora sotto processo, sarebbero impiegati soprattutto in Cardiologia, Neurochirurgia, Elettrofisiologia, (dove impiantano i pace-maker e in Neuroradiologia, ossia il reparto atteso al decollo nell'ambito nella neonata rete per l'ictus. Tutti aspetti su cui la Asl sta raccogliendo notizie e dettagli. In nessun ospedale della Asl Napoli 1 ci sono però infermieri assunti con la qualifica di strumentisti in sala operatoria anche se alcuni hanno acquisito tale titolo con un master. All'Ospedale del Mare inoltre sono ancora in corso le procedure di reclutamento del personale e mancano mancano all'appello ancora diverse unità infermieristiche, ma anche tecnici sanitari di radiologia medica e diversi operatori sociosanitari. Eliminare il terzo componente ferrista delle equipe è dunque talvolta una necessità attuata per far funzionare più sale chirurgiche contemporaneamente Dalle notizie in nostro possesso, inoltre, nelle sale operatorie dell'Ospedale del Mare effettivamente lavorano quasi tutti camici bianchi che provengono dalla mobilità, dunque da altri ospedali (campani e non).
L'INTERROGAZIONE
Se quanto ipotizzato da Borrelli corrispondesse al vero si tratterebbe di una vera e proprio scandalo. Non a caso il manager della Asl Ciro Verdoliva ha già avviato un'indagine interna allargata per approfondire e chiarire sia la questione degli infermieri in malattia, sia i disguidi e disagi conseguentemente sorti nella seduta operatoria del 2 settembre. In particolare c'è da fare luce sul ritardo con cui ha operato il team della Chirurgia endocrina dove si sarebbe registrato anche il mancato utilizzo del robot che come previsto nelle note della lista operatoria di quel giorno. Robot necessario per operare un paziente proveniente da Milano con una sospetta lesione neoplastica poi operato a pomeriggio inoltrato, e dopo varie ore di attesa. Tuttavia sull'episodio esistono versioni contrastanti e su cui è intenzione del management fare piena luce.
L'INCHIESTA INTERNA
Si punta con l'indagine interna ad accertare se sono fondati i sospetti adombrati da Borrelli e per capire i contorni reali delle dinamiche interne che governano l'uso delle sale operatorie come l'impiego degli infermieri del blocco operatorio e le varie routine che impegnano i team chirurgici nei vari turni operatori programmati mese per mese. Quel che è certo è che è intenzione del manager Ciro Verdoliva intervenire con il massimo rigore su eventuali sacche di inefficienza che dovessero emergere dall'indagine riguardo all'attività e comportamenti di camici bianchi, medici e infermieri. «Se il processo sui furbetti del cartellino si fosse già celebrato oggi dichiara Borrelli questi personaggi sarebbero stati già riabilitati o condannati e sanzionati. Purtroppo i tempi lunghi del processo e l'impossibilità di sanzionare con il massimo della pena gli autori di tali comportamenti fa sentire intoccabile anche chi si macchia di gravi mancanze sul piano amministrativo, deontologico e professionale».
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Il Mattino