Comune di Napoli a rischio crac, Panini rassicura: «Salderemo tutti i debiti»

Comune di Napoli a rischio crac, Panini rassicura: «Salderemo tutti i debiti»
Enrico Panini, vicesindaco e assessore al Bilancio, perché il Comune non paga i fornitori da 3 anni? «Prima mi...

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Enrico Panini, vicesindaco e assessore al Bilancio, perché il Comune non paga i fornitori da 3 anni?

«Prima mi lasci dire che il titolo de Il Mattino è ingeneroso, esattamente in queste ore abbiamo approvato la delibera con la quale chiediamo alla Cassa depositi e Prestiti l'anticipazione di liquidità per 200 milioni che ci consentirà di scorrere il cosiddetto cronologico, ovvero effettuare i pagamenti dal 2016 fino a tutto giugno 2018. Altro che buco».

Converrà che il ritardo c'è ed è abbondante, si tratta di tre anni: si metta nei panni di chi aspetta di essere pagato...
«Il ritardo è il combinato disposto di due effetti: il primo è che abbiamo avuto per due volte il blocco della cassa per la questione del debito con il Consorzio Cr8, altrimenti avremmo saldato le pendenze nel 2017. In secondo luogo, la progressiva riduzione dei trasferimenti dai vari governi che si sono succeduti pari a 1,2 miliardi in poco più di 5 anni. E sottolineo che il ritardo nei pagamenti non riguarda solo Napoli».

Faccia qualche esempio.
«Cito il Comune di Torino, più piccolo di quello di Napoli, con un gettito fiscale e un indice di ricchezza doppio al nostro, che ha chiesto una anticipazione di liquidità per 170 milioni».
 
Palazzo San Giacomo è un ente in predissesto, come farete a restituire al 31 dicembre 200 milioni?
«Abbiamo presentato a Cassa depositi e prestiti in maniera precisa e puntuale le garanzie e un piano di restituzione della somma».

Su cosa si basa il piano concretamente?
«La riscossione - soprattutto tra novembre e dicembre - è aumentata, abbiamo emesso bollettini di gettito accertato per mezzo miliardo e in via molto ma molto prudenziale abbiamo garantito almeno 50 milioni. Di fianco a questa misura abbiamo presentato sul patrimonio atti di vendita dove è già stata versata la caparra e tutte le lettere di intenzione di acquisto dei nostri beni. Inoltre, abbiamo dimostrato che la riscossione dei canoni Erp (Edilizia residenziale pubblica, ndr) sta andando molto meglio. Solo questo pacchetto, sempre in via prudenziale, vale almeno 150 milioni. La delibera approvata in giunta arriverà in Consiglio comunale l'11 marzo, subito dopo l'approvazione avremo i soldi e salderemo fatture per migliaia e migliaia di aziende».

Il pianeta partecipate soffre, Napoli Servizi non ha pagato gli stipendi a tutti i dipendenti...
«Difficoltà oggettiva perché il primo gennaio 2019 - e vale per tutti gli 8mila comuni d'Italia - si apre con l'applicazione della legge di Stabilità. Nella quale c'è la riduzione dell'anticipazione dei trasferimenti da 5 dodicesimi a 4 della somma, vale a dire 130 milioni non incassati. Soldi che arriveranno più avanti, ma un conto è averli subito, altra cosa tra due o tre mesi».

E come si riverbera sulle partecipate?
«Con le problematiche che ci sono adesso di liquidità, un fenomeno diffuso tra tutti i Comuni. Tanto che questo governo di apprendisti stregoni in sede Anci ha fatto sapere che erogherà la seconda anticipazione da maggio a marzo, si tratta di 216 milioni, e i flussi finanziari torneranno normali».

E sugli stipendi che Napoli Servizi non ha pagato a tutti cosa dice?
«Noi abbiamo sganciato un assegno da 2,2 milioni. L'azienda ha scelto di ritardare il pagamento delle fasce alte di stipendio».

Passiamo ad Anm, pare che nel 2020 il Comune non metterà più soldi: come stanno le cose?
«Il problema è che il 31 dicembre scade il contratto di servizio di Anm, la Regione con una legge del 2014 ha giustamente affermato che compete alla stessa Regione il potere regolatorio sulle gare. Ora ci deve far sapere cosa vuole fare con il lotto 5: va a gara oppure no? O si va in proroga? La Regione al riguardo ha riaperto un tavolo con noi dopo due anni. Sommessamente, mi permetto di ricordare che l'analisi dei costi standard del ministero delle Infrastrutture ha fatto emergere che la Regione dovrebbe dare ad Anm non 58 milioni ma 120».

Vale a dire?
«Agli altri capoluoghi le rispettive Regioni danno molto di più, noi siamo all'ultimo posto. Il Comune mette quasi la stessa cifra ovvero 54 milioni. Con una grande differenza: i soldi che mette il Comune sono quelli dei napoletani che pagano il biglietto e le tasse, quelli che deve dare la Regione sono dello Stato. Siamo addirittura alla piramide istituzionale capovolta».

Alle porte c'è il bilancio previsionale da approvare entro marzo, il Comune riuscirà a rispettare tutte le scadenze?
«Rispetteremo tutto come sempre, pagheremo la nostra rata da 78 milioni nonostante i tagli, e questo 2019 sarà caratterizzato da un grande piano di assunzione di personale. Utilizzeremo le graduatorie e le scorreremo il più possibile perché ci saranno molti pensionamenti».

Vicesindaco, se la sente di promettere che il Comune non fallirà?

«Non andremo mai in default, nonostante i gufi, chi ci spera, una politica ostile e tante difficoltà». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino