Ischia, l'alveo sopra il Celario abbandonato da 30 anni: il nodo autorizzazioni

Cosenza nel 2010 era commissario per l'isola

Ischia, l'alveo sopra il Celario abbandonato da 30 anni: il nodo autorizzazioni
La rabbia gonfia le lacrime, in queste ore, per i fondi inutilizzati e per gli appelli inascoltati sui rischi idrogeologici che attanagliano Ischia da quasi mezzo secolo....

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La rabbia gonfia le lacrime, in queste ore, per i fondi inutilizzati e per gli appelli inascoltati sui rischi idrogeologici che attanagliano Ischia da quasi mezzo secolo. «Sono circa 100 gli alvei sull'isola spiega Francesco Rispoli, professore ordinario in pensione di Composizione Architettonica della Federico II originario di Ischia Porto e posso assicurarle che meno del 10% di questi canali è stato oggetto di manutenzione negli ultimi 10 anni. Ultimamente ho visitato un alveo a Barano, nella zona del Rio Corbore, una situazione drammatica: era completamente ostruito da alberi e detriti». Dal 2010, dopo i 220mila morti del terremoto di Haiti, lo Stato ha stanziato ben 12 milioni per le opere di contenimento del dissesto idrogeologico a Casamicciola. Il governo Renzi aveva previsto 2 grandi progetti nel Comune lacerato dalla valanga di sabato: 7,5 milioni per i costoni e altri 500mila euro per uno studio sui «lavori di bonifica e consolidamento dei versanti» che sovrastano i centri abitati. Eppure niente.



Abusivismo, cambiamento climatico, incuria su pulizia e rafforzamento dei bordi degli alvei, come si denuncia sull'isola. La strage di Casamicciola è una vicenda articolata, e saranno i giudici a stabilirne cause, concause e responsabilità. Di fatto, però, i dati forniti da Rispoli mostrano senza mezze misure un «alto livello di trascuratezza spiega l'ex ordinario che conosce bene la sua isola e in queste ore non trattiene il rammarico In buona parte, alla radice della tragedia c'è la scarsa manutenzione degli alvei. La povera gente è stata costretta a costruire in zone pericolose. L'isola è ricca ma non per tutti. Chi aveva un piccolo terreno di proprietà in quella zona ci ha costruito. Il problema è anche sociale, e non riguarda solo l'abusivismo. Se un alveo, cioè un canale di deflusso, non viene pulito per decenni, l'acqua non scorre e il terreno intorno frana. La mano pubblica aveva la competenza della manutenzione. Sono stati sottovalutati i pericoli e ora piangiamo i morti. Solo occasionalmente, dal 2010, è capitata a Ischia una pulizia o un'operazione di disboscamento degli alvei. Dentro ci sono finiti anche decine di alberi, negli anni. E se l'acqua si ferma, come purtroppo è successo, il terreno cede e l'effetto domino della valanga spazza via tutto. L'alveo dell'area che viene giù dall'Epomeo e scende su via Celario, luogo dell'ultima strage, non veniva ripulito da almeno 30 anni. Prima di sabato era noto solo a pochi esperti». Ora, purtroppo, è sulla bocca di tutti.


Nel 2010 il governo, dopo aver finanziato interventi di somma urgenza per «il pericolo di ostruzioni degli imbocchi» su 6 alvei di Casamicciola, nomina un commissario straordinario. Le operazioni stentano. Gliene succede un secondo, l'attuale assessore alle Infrastrutture di Palazzo San Giacomo Edoardo Cosenza (all'epoca assessore in Regione). Al suo posto, dopo un anno, viene nominato un responsabile del procedimento. I tempi si allungano e la somma urgenza scivola nell'oblio. Dopo una Conferenza dei Servizi del 2017, la Regione stabilisce che i lavori spettano al Comune. La manutenzione degli alvei, in sostanza, si è smarrita tra le scartoffie dei tavoli tecnici (ed è stata ostacolata dal terremoto del 2017).

È proprio Cosenza a dire oggi al Mattino che «la macchina burocratica su Ischia era troppo complessa. Per questo non si è riusciti a fare nulla, tranne un intervento su un costone. Troppi enti devono autorizzare gli interventi. Nella Conferenza dei Servizi sono richieste autorizzazioni paesaggistiche e archeologiche per la tutela del territorio troppo complicate da affrontare. Genio Civile, pareri urbanistici comunali che devono seguire leggi nazionali: la complessità della burocrazia ostacola la manutenzione. Lo stesso scenario lo riscontriamo a Napoli. Ho portato proprio ieri al sindaco le schede degli interventi necessari in città. Alvei e zona a rischio sono Pianura, Soccavo, Camaldoli e Chiaiano. Dobbiamo proteggere queste aree: gli interventi valgono 60 milioni di euro ma non sono ancora finanziati».


 

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Il Mattino