Ha deciso di rispondere alle domande dei pm, di raccontare la sua versione sui punti che - da almeno dieci giorni - lo vedono ristretto nel carcere di Poggioreale. Dopo Francesco...
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Ma non è tutto. Agli atti dell'inchiesta napoletana, ci sono anche gli esiti di alcune perquisizioni messe a segno il 30 marzo scorso dai militari del Noe, che hanno consentito di acquisire elementi oggi allo studio dei pm: nel corso della perquisizione a carico del presidente Casari, è stata trovata una busta con dei soldi. Una busta che conteneva 16.700 euro, sulla quale c'era scritto la parola «baffo». Sentito sul punto, Roberto Casari ha fornito la propria versione, nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Difeso dai penalisti Luigi Chiappero e Luigi Sena, Casari (che da sempre porta al volto baffi vistosi e incolti, ndr) ha spiegato che si trattava di soldi messi da parte per le esigenze della famiglia, anche in relazione a possibili traversie giudiziarie, per altro annunciate da interrogatori e perquisizioni che si sono susseguite in questi mesi.
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Il Mattino