Ischia: una targa ricorda Ascione, l’anestesista sconfitto dal Covid

Ischia: una targa ricorda Ascione, l’anestesista sconfitto dal Covid
«Vi ho visitato più come amico che come medico». Una frase semplice come una parabola cristiana, incisa su una targa in ceramica artistica arricchita dalle...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Vi ho visitato più come amico che come medico». Una frase semplice come una parabola cristiana, incisa su una targa in ceramica artistica arricchita dalle architetture tipiche dell’isola, e incastonata nell’aiuola accanto alla chiesa di sant’Antonio e alla prestigiosa biblioteca Antoniana.

Così il Comune di Ischia ha voluto ricordare Giuseppe «Peppe» Ascione, il medico anestesista e rianimatore ischitano ucciso dal Covid-19 il primo ottobre scorso a 55 anni. Aveva contratto il virus in corsia il 18 marzo 2020 dopo aver accettato un trasferimento temporaneo dall’ospedale Loreto Mare di Napoli al San Paolo, per sopperire alla mancanza di personale. Una lotta di 8 mesi non fu sufficiente a riportarlo a casa.

Nel corso della commovente cerimonia, alla quale hanno preso parte tra gli altri il figlio Luigi; i fratelli Enrico (medico otorinolaringoiatra) e Olimpia; il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli Bruno Zuccarelli, e il dirigente regionale alla Sanità, Pietro Buono; è stato il sindaco Enzo Ferrandino ha ricordare che «Ascione è stato molto più di un eroe, l’emblema della responsabilità che si oppone al comportamento di chi è abituato a negare la competenza. Peppe è il simbolo di una società che si contrappone agli influencer di facciata, diventando oggi l’influencer e concreto testimone, attraverso il ricordo della comunità, di chi sta in trincea contro un nemico invisibile con amore, disponibilità e professionalità».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino