Fatima, «lady Jihad», pasionaria napoletana divenuta foreign fighters

Fatima, «lady Jihad», pasionaria napoletana divenuta foreign fighters
Dei legami, almeno quelli anagrafici, con la sua vecchia vita riuscì a cancellare ogni traccia (lasciò Torre del Greco per Milano che ancora bambina) non appena abbracciata la...

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Dei legami, almeno quelli anagrafici, con la sua vecchia vita riuscì a cancellare ogni traccia (lasciò Torre del Greco per Milano che ancora bambina) non appena abbracciata la fede islamica. Maria Giulia Sergio, già dal 2005 inizia a mostrare simpatie religiose «filoislamiche», grazie a un quadro raffigurante La Mecca, la la Ka’ba. Il resto arriva con Internet, i motori di ricerca, l’Islam e l’incontro virtuale con Jusuf Estes, predicatore, americano e convertito, che fa proseliti tra le folle dal che raccoglie con l’arena telematica. Pulpito virtuale della Rete.




La data del definitivo passaggio è quella del 14 settembre 2007 con la «shahada», la testimonianza, via YouTube: entra definitivamente nell’Islam. Ma siamo ancora lontani dal diventare, una volta sposata Fatima Az Zahra. Almeno fino al 31 0ttobre 2013, quando Maria Giulia-Fatima, accetta di parlare con l’Espresso. La notizia di una italiana viene fuori a gennaio di quest’anno, quando monta il caso dei foreign fighters italiani: viene anche confermata in modo ufficiale nell’aula di Montecitorio dal ministro dell’Interno Angelino Alfano: un quartetto di foreign fighters italiani, l’unica donna è Maria Giulia Sergio, alias Fatima Az Zahara.



Da settembre 2014 di lei non s’è saputo più nulla: si sono perse le tracce quando, partita da Inzago, nel Milanese, si è imbarcata a Fiumicino su un volo per Istanbul. Ma prima è stata vista in una cittadina del Grossetano. Con lei il suo secondo marito, cittadino albanese che ha completato l’indottrinamento, facendola passare al lato integralista della religione di Maometto. Secondo fonti vicine all’intelligence italiana, la donna, 27 anni, dovrebbe essere in Siria. A Inzago qualcuno la ricorda, completamente coperta dal niqab nero, insieme con la sorella, Marianna, che non si vede più spesso in giro.



La madre, la signora Buonfiglio, a telecamere accese, anche lei con il capo coperto, ha detto che Maria Giulia è lontano, ma non è in Siria; la sente tutti i giorni. Sul perché anche lei si sia convertita risponde «perché Allah è grande e Maometto è il suo profeta». Fatima sarebbe una «combattente», anche se la definizione è contrastata con i proclami dei vertici dell’Isis: «le donne restano a casa, assistono i mariti e vestono il velo». E in effetti Fatima-Maria Giulia, prima di partire per la Siria, si è sposata: lo si intuisce da quanto scritto il 5 agosto 2011 sul suo profilo Facebook (quello della sorella Marianna è oscurato da quando è trapelata la notizia di Fatima), chiedendo foto di ragazze in abito da sposa con il «niqab».



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