Italia campione d'Europa, poliziotto ferito nella notte di festa a Napoli: «Ha sventato una rapina»

Italia campione d'Europa, poliziotto ferito nella notte di festa a Napoli: «Ha sventato una rapina»
É fuori pericolo di vita, ma è stata necessaria una complessa operazione chirurgica in cui gli è stato asportato un pezzo d'intestino. È salvo il...

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É fuori pericolo di vita, ma è stata necessaria una complessa operazione chirurgica in cui gli è stato asportato un pezzo d'intestino. È salvo il poliziotto Antonio Alborino, assistente capo del commissariato di Secondigliano, ricoverato in terapia intensiva all'ospedale Vecchio Pellegrini dopo essere stato trafitto da un colpo di pistola all'addome mentre tentava di sventare una rapina. Le dinamiche dell'accaduto sono ancora in fase di ricostruzione da parte della Squadra mobile di Napoli e vige il massimo riserbo sulle indagini. Teatro del tragico evento il corso Garibaldi, lì dove domenica notte, intorno alle 3, mentre in tanti erano ancora in strada a festeggiare la vittoria dell'Italia agli Europei di calcio, c'era invece chi voleva approfittare della calca per rapinare dei loro scooter le persone che gioivano in piazza. Una coda di sangue sul successo della Nazionale.

Pur se era fuori dal servizio, Antonio Alborino, è intervenuto per sventare una rapina. Ne sarebbe nato un conflitto a fuoco in cui l'agente ha avuto la peggio essendo stato colpito all'addome. I due presunti rapinatori - ora indagati per tentato omicidio - sono stati invece colpiti rispettivamente ad una gamba e ad una mano. Il primo presunto rapinatore è stato ricoverato all'Ospedale del Mare, ma le sue condizioni non destano preoccupazioni. L'altro, il probabile complice, è invece ricercato, ma già in queste ore si conta di prenderlo e c'è fiducia da parte degli agenti della Squadra mobile di rintracciarlo. Salvo per miracolo l'agente Alborino che, fatalmente, prestava servizio nello stesso commissariato dove operava Pasquale Apicella, il poliziotto ucciso un anno fa da una banda di malviventi in fuga. 

A sparare nella notte tra domenica e lunedì all'agente Alborino dovrebbe essere stato - secondo le prime ricostruzioni - l'uomo ferito alla mano e ancora ricercato. Il suo complice, Giuliano Paparo, un 48enne già noto alle forze dell'ordine, è stato invece interrogato all'ospedale del Mare dove resta ricoverato per una ferita alla gamba. Incerta ancora la dinamica degli eventi, secondo alcune testimonianze raccolte, proprio Paparo avrebbe speronato con la sua auto tre scooter facendoli rovinare in terra minacciando uno dei passeggeri con una pistola in corso Garibaldi, si presume per rapinarli. Lì, verso le 3.15, si trovava a passare, libero dal servizio e a bordo del suo scooter, l'assistente capo Antonio Alborino. L'agente è intervenuto qualificandosi come poliziotto, ma contro di lui è stato esploso un colpo di pistola al quale l'agente avrebbe risposto, ma è ancora troppo presto per stabilire l'accaduto dal momento che il poliziotto si è svegliato, dopo l'operazione, solo nel tardo pomeriggio di ieri. Per determinare esattamente la sequenza degli eventi la Squadra mobile sta lavorando anche su diverse immagini riprese da alcune telecamere di videosorveglianza della zona anche per risalire all'identità e alle responsabilità del terzo uomo non ancora rintracciato. Entrambi sono ora accusati di tentato omicidio, detenzione e porto abusivo d'arma da fuoco. 

Ieri mattina al Vecchio Pellegrini si è recato nelle prime ore il questore di Napoli, Alessandro Giuliano, per accertarsi delle condizioni di salute dell'agente e per portare la propria solidarietà ai familiari di Alborino. Una famiglia sconvolta che, sin dalla notte di domenica, si è riunita all'esterno della terapia intensiva del nosocomio napoletano. La moglie del poliziotto, sotto choc, era in lacrime e senza parole. «Si può avere paura - spiegano i colleghi di Alborino, ancora distrutti per la morte dell'altro agente Pasquale Apicella - quando un tuo congiunto è fuori casa per lavoro, non quando è in strada di ritorno per festeggiare la vittoria della Nazionale». Alborino, a quell'ora, stava infatti rincasando dopo aver assistito alla vittoria dell'Italia. Poi, transitando su corso Garibaldi, ha visto quella scena ed è intervenuto per compiere il suo dovere. Dalla Questura vige invece il massimo riserbo e sarà comunicato qualcosa solo quando la dinamica degli eventi e i suoi responsabili risulterà più chiara. Una coda tragica alla vittoria della Nazionale di Insigne e Mancini. 

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Il Mattino