James Senese a Miano, supersax da murale

L'inaugurazione nel rione San Tommaso, a via Valente

James Senese nel rione San Tommaso
Lui lo chiama «il paese», anche se è un quartiere di Napoli. E ieri «il paese», Miano, ha omaggiato il «suo» artista, James Senese: nel...

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Lui lo chiama «il paese», anche se è un quartiere di Napoli. E ieri «il paese», Miano, ha omaggiato il «suo» artista, James Senese: nel rione San Tommaso, a via Valente, è stato inaugurato un murale che lo ritrae in primo piano, col suo viso inconfondibile, la capigliatura e i tratti di napoletano d'Africa e d'America. Davanti a murale, stavolta a figura intera, di nuovo lui, al sax naturalmente. L'idea l'ha avuta l'associazione Miano Protagonista e attraverso la Municipalità il murale è stato commissionato allo street artist Mario Farina Castì e i pittori Bons Granato e Danilo Mercogliano. E il musicista a gennaio 79 anni - ha scartato il regalo con felicità e ricambiato alla sua maniera, suonando senza risparmio durante la cerimonia, accompagnato da amici speciali come Enzo Gragnaniello, Dario Sansone e Ciccio Merolla

Un vero concerto davanti al pubblico, soprattutto gente del posto: «Un onore avere una serata così, tutta per me. Il murale, il concerto, l'appoggio del sindaco Gaetano Manfredi e della municipalità», commenta James, colonna portante de neapolitan power, dal tempo degli Showmen, e poi di Napoli Centrale, del supergruppo di Pino Daniele, di un'importante carriera solista: «Mi piace davvero, trasmette energia e intensità, un po' come ho provato a fare io in una carriera che ormai dura da quasi 60 anni. E dona qualcosa al mio paese: era una campagna, è tra le poche zone della periferia napoletana a non aver conosciuto una vera decadenza sociale perché si è mantenuta una buona comunità di base».

La scaletta guarda al passato, ma anche al presente, all'ultimo album, «Stiamo cercando il mondo»: «Suonare per me è ascoltare l'aria, le vibrazioni di chi mi sta intorno, le emozioni che leggo nei presenti. Certo che suonare nel proprio posto, davanti a un'immagine che mi rende gigante... beh, questo non lo avevo ancora mai fatto». 

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Il Mattino