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Un affresco di Joker al Vomero, precisamente sui gradini Salita Cacciottoli: è il progetto di street-art attualmente dibattuto in Commissione alla Municipalità 5. La vicenda si aggiunge alle polemiche sui murales dei due baby-rapinatori, quello di Luigi Caiafa (che è stato cancellato) e quello di Ugo Russo (che in questi giorni è al centro di manifesti che si schierano pro e contro la rimozione). Joker è l'assassino folle, lo spietato criminale anti-sistema e avversario di Batman che ha ispirato in diverse circostanze il cinema contemporaneo. Il Joker dell'ultimo film del 2019 di Todd Phillips, candidato agli Oscar, interpretato da Joaquin Phoenix e oggetto di dibattiti critici globali, è proprio quello del progetto previsto per le scale del Vomero. La cosa preoccupa i residenti, che hanno firmato una petizione anti-Joker organizzata da Margherita Siniscalchi, consigliera della V Municipalità e vicepresidente della Commissione Legalità: «In un momento in cui Napoli assiste a un'escalation di violenza simile tra i giovanissimi - dice la consigliera - Joker è un esempio pericoloso. I tempi sono già deliranti, non vedo perché aggiungere altro delirio». Eppure, il progetto di Joker sulla scalinata era già stato approvato in commissione municipale settimane fa. «A proporlo - continua la Siniscalchi - è stato uno street-artist, Ruben D'Agostino, che avrebbe svolto gratis il lavoro nell'ottica di una riqualificazione di Salita Cacciottoli». Dopo il via libera del parlamentino c'è stata la petizione e sono arrivati i dubbi: «Raccolte 150 firme, il progetto è stato rimandato in Commissione - prosegue Siniscalchi - C'è chi ha cambiato idea tra i consiglieri, e ora è contrario. Intanto siamo in contatto con l'artista: sondiamo la sua disponibilità per un altro soggetto nella stessa area». Di fatto, il parlamentino è ancora diviso sulla questione. «Abbiamo tenuto una conferenza dei capigruppo - spiega Paolo De Luca, presidente della Municipalità 5 - Ci siamo presi qualche giorno, almeno fino al 4 marzo, per rivalutare il progetto in seguito alla petizione. Le motivazioni proposte dall'artista non intendono inneggiare al killer, ma sensibilizzare i cittadini sulla grave crisi in cui versano i cinema e sulle problematiche psicologiche del personaggio. Deciderà il Consiglio».
Il dibattito sul Joker al Vomero è caldo.
A differenza del cinema, che comunica attraverso il filtro dello schermo, la street-art - lo racconta il nome stesso - è un'arte che ha a che fare con la strada, si cala cioè immediatamente nella realtà: «Una cosa è vedere il film - argomenta Dario Esposito, uno dei firmatari della petizione anti-Joker e presidente del Comitato piazza Leonardo 2.0 - e magari apprezzarlo. Altra cosa è celebrare un simbolo criminale su suolo pubblico. Un murale non è una pellicola: tanti ragazzi (e adulti) non hanno strumenti culturali adeguati per comprendere la differenza. Non è censura, ma buonsenso».
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