OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Trecentomila euro per Napoli e area metropolitana; più altri 150mila euro che potrebbero arrivare a stretto giro, oltre a una consulenza tecnica ministeriale per la manutenzione di sistemi esistenti ma non funzionanti. Eccola la svolta videosorveglianza, alla luce di progetti esistenti (finanziati e da cantierare) e di progetti che potrebbero decollare a stretto giro. Se ne è parlato ieri in sede di comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, al termine del confronto tra il prefetto Claudio Palomba, il sindaco Gaetano Manfredi e l’assessore regionale Mario Morcone.
Partiamo dal responsabile alla sicurezza di Palazzo Santa Lucia: «Abbiamo concordato con il sindaco della necessità di accelerare sulla realizzazione di alcuni impianti di videosorveglianza previsti nella città di Napoli. Già sono state fornite alle municipalità le prime risorse - ha aggiunto Morcone - per la realizzazione definitiva. Quindi parlo di Fuorigrotta, Bagnoli, Stella-San Carlo all’Arena, Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio». In sintesi, il Comitato ha ragionato su tre punti strategici sotto il profilo logistico, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca: più videosorveglianza a Fuorigrotta (teatro di una guerra tra clan che si è consumata anche in pieno giorno); nell’area est (dove esistono decine di clan che si contendono fino all’ultimo angolo utile per lo smercio di droga); e Stella San Carlo all’Arena, di recente interessata da raid camorristi e crimini predatori.
Ma torniamo ai finanziamenti e ai progetti da realizzare. È il nodo principale, quello della programmazione e della definizione di piani realizzabili sotto il profilo tecnico. Nei prossimi giorni, saranno convocati in Prefettura i presidenti delle tre aree municipali - che sono tre macroaree - per fare il punto dei progetti esistenti e della loro realizzabilità. Spiegano ai piani alti di Palazzo di Governo: troppe volte sono state sprecate risorse di fronte all’incapacità di realizzare programmi messi in campo. Non possiamo permetterci altri flop. Ed è in questo scenario che si rafforza l’asse tra Napoli e Roma. Spiega ancora l’assessore regionale alla Legalità Morcone: «A tutto questo va naturalmente aggiunto tutto quello che riusciremo ad ottenere dal ministero dell’Interno, nella programmazione che sta per partire. Il tema è anche quello di creare una rete - ha concluso - per la costante manutenzione di questi impianti». Torna dunque il concetto di rete, di network, in una città che fa fatica a diventare smart, a rimanere connessa con gli standard della tecnologia e le esigenze di sicurezza. È uno dei punti decisivi nella sfida al crimine organizzato e alle bande che imperversano tra vicoli del centro e arterie dell’area metropolitana, come è emerso anche nel corso del recente vertice dinanzi al ministro Luciana Lamorgese. Ma ieri mattina in Prefettura si è parlato anche di altri punti di una sorta di piano che punta a traghettare la città verso scenari meno problematici.
È il caso della dispersione scolastica, del disagio giovanile, dell’abbandono dei banchi da parte di minori, troppe volte destinati a diventare protagonisti di episodi di violenza.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino