«Semplicemente increscioso ciò che è accaduto, qualche giorno fa, ad un ragazzo omosessuale. Raccogliamo in queste ore il profondo malessere di un nostro...
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«La gravità del comportamento del chirurgo da un punto di vista deontologico - che di fatto non ha svolto la funzione per cui ricopre il suo posto presso l'azienda sanitaria - è ancora più esecrabile se si considera che proprio l'azienda sanitaria Cotugno storicamente collabora con Arcigay Napoli per la lotta all'AIDS e alle malattie a trasmissione sessuale. Nell'attesa di ricevere risposte chiare e tempestive dalla direzione sanitaria del Cotugno - alla quale abbiamo inviato formale richiesta di chiarimenti - auguriamo al nostro amico una rapida e totale remissione con la consapevolezza però che, se al suo posto, si fosse trovato un ragazzo omosessuale più giovane o più fragile, le risposte violente e antiscientifiche del dottore del Cotugno avrebbero certamente inferto un trauma profondo nella psiche del paziente. Per tanto chiediamo che in Regione Campania possano esserci momenti di formazione sulla salute delle persone LGBT, per contrastare ogni forma di discriminazione che spesso diventano ostative per tantissime ragazze e tantissimi ragazzi nell'accesso al sistema sanitario nazionale», conclude la nota.
Pronta la replica di Giuseppe Matarazzo, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera dei Colli: «In merito a quanto denunciato dall'Arcigay di Napoli - dice - l'Azienda ha avviato un'indagine interna per verificare il fatto denunciato e per prevenire ogni eventuale e ulteriore episodio discriminante. Una volta accertati i fatti - conclude - saranno presi gli eventuali provvedimenti del caso».
L'uomo - Antonio, nome di fantasia - ha raccontato all'Ansa perché ha deciso di rendere pubblico quanto gli è capitato: «Per evitare che accada di nuovo.
Il Mattino