Caso Sorrento, l'Arcigay tuona: «Discriminazione gravissima»

Manifestazione contro omofobia: cartellone
«Riceviamo parecchie segnalazioni da ragazzi della penisola sorrentina che non riescono a fare serenamente coming out in famiglia, a scuola o nei luoghi di lavoro. E' un...

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«Riceviamo parecchie segnalazioni da ragazzi della penisola sorrentina che non riescono a fare serenamente coming out in famiglia, a scuola o nei luoghi di lavoro. E' un territorio in cui c'è da lavorare in questo senso, anche alla luce della grave presa di posizione del sindaco di Sorrento». Così Antonello Sannino, presidente Arcigay Napoli, durante la manifestazione contro l'omofobia organizzata dalla commissione pari opportunità di Vico Equense, di cui fa parte. 

 
«A Sorrento nei giorni scorsi si è costituita una vera e propria apartheid: un luogo di proprietà dello Stato riservato solo a determinate persone e vietato alla comunità lgbt» commenta senza mezzi termini Sannino considerando assurda la scelta del sindaco Giuseppe Cuomo di dire «no» ad una coppia gay che desiderava celebrare la sua unione civile nel Chiostro di San Francesco. «La legge Cirinnà ricorda che matrimonio civile e unione civile sono due istituti equiparati. Il sidaco può avere la sua opinione ma non può avere una libertà arbitraria di decidere che un luogo è aperto ad alcuni e chiuso ad altri. Ci rivolgeremo alla magistratura».

A dire «no» all'omofobia e alla discriminazione di genere sono stati questa mattina rappresentanze di alunni di tutte le scuole di Vico Equense e del liceo Marone di Meta. Presenti circa cento ragazzi accompagnati dai docenti che hanno permesso loro nelle scorse settimane di riflettere sul tema della diversità. «L'evento è stato voluto dalla commissione pari opportunità del Comune - spiega il sindaco di Vico Equense Andrea Buonocore - Ogni giorno la cronaca è piena di violenze, abusi e sopraffazioni su quelle realtà più deboli come madri nubili, extracomunitari, comunità lgbt e altre. Ed è su questo che oggi un'Amministrazione, per quel poco che può fare, deve lavorare e confrontarsi».
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Il Mattino