Si tratta naturalmente di una provocazione quella messa in atto dall’artista francese, Blase, che, una volta entrato nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli, si è...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Insomma, la modernità che contamina l’arte tradizionale, ridefinendone il senso, inserendo elementi che sono diventati icone dei nostri tempi. Un’operazione che sembra prendere ispirazione dalla Pop art, il movimento artistico nato a metà del ‘900, che si prefiggeva di trasformare in arte oggetti di largo consumo, che caratterizzavano la vita quotidiana. Di quel movimento l’esponente più famoso resta Andy Warhol, ma più di recente è del grafico giapponese, Shusaku Takaoka, la proposta più interessante: in grandi classici della pittura mondiale, come “Il bacio” di Klimt o “La camera da letto” di Van Gogh, ci finiscono personaggi storici, come John Lennon e Yoko Ono, o di fantasia, come Biancaneve e i sette nani. Collage d’arte che prima stupiscono lo spettatore e poi lo spingono a scomporre il mosaico, riportando i pezzi al loro posto. Un esercizio della mente che diverte e che dissacra i nostri usi e costumi più che i quadri presi dal passato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino