L'assessora Carmen Grazioso: «Io vittima di sessismo, ingiurie e sfottò ma il sindaco tace»

Nel mirino un gruppo di consiglieri, nessuna solidarietà dalla Giunta

Carmen Grazioso è assessore con delega al verde e al randagismo
Avance e vessazioni sessiste sarebbero state rivolte per mesi a un'assessore del Comune di Melito - città amica delle donne, come recita il cartello di benvenuto nel...

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Avance e vessazioni sessiste sarebbero state rivolte per mesi a un'assessore del Comune di Melito - città amica delle donne, come recita il cartello di benvenuto nel territorio - da parte di colleghi della sua stessa maggioranza di centrodestra, senza che nessuno si sia mai accorto o abbia mai ascoltato i contenuti di quelle mezze frasi, sorrisi e sfottò. È il nuovo giallo che investe il palazzo municipale, dopo i veleni e le polemiche dei giorni scorsi sulla presunta perdita da parte dell'amministrazione di finanziamenti milionari del Pnrr e dopo che il Pd, maggior partito di opposizione, in un manifesto ha chiesto le dimissioni della giunta.

Vittima di quanto da lei stessa denunciato in una lettera inviata al sindaco e ai consiglieri comunali è Carmen Grazioso, assessore con delega al verde, randagismo, efficientamento energetico, lavoro e formazione, delegata degli animalisti per l'area Napoli nord e candidata alle ultime politiche in Emilia Romagna per il partito degli amici a quattro zampe: «Sono stata esposta a battute e offese gratuite scrive la rappresentante della giunta presieduta da Luciano Mottola evidenziando un palese sessismo, fino a toccare i miei ideali e le mie passioni nel campo della tutela degli animali, con assurde affermazioni sulle mie preferenze a tavola: preferisci una pizza o una ciotola con le crocchette?».


Tanti i messaggi di solidarietà ricevuti ieri dalla donna, mentre in commissione Trasparenza l'episodio ha avuto un ampio risalto: «Mi hanno telefonato dice Grazioso - amministratori dei comuni vicini, cittadini, rappresentanti di associazioni e i consiglieri di opposizione. Nessuno dei miei colleghi di maggioranza, però, si è fatto vivo, anche il sindaco finora ha preferito tacere». E di «atteggiamento omertoso» da parte del primo cittadino parla la consigliera di riferimento dell'assessore Grazioso, Patrizia Di Munno, eletta in una lista di opposizione, ma poi passata in maggioranza, in una nota protocollata ieri al municipio: «Il sindaco non si è degnato di chiamare la sottoscritta - afferma - né tanto meno l'assessore, sul cui capo pende ora una mannaia, nel prossimo rimpasto, per aver difeso i diritti delle donne. Mi sorgono molti dubbi sul suo comportamento e mi chiedo cosa stia celando questo silenzio assordante. È probabile che lui sapesse e abbia taciuto».


Il sindaco reagisce attraverso una nota. «Invito l'assessore a sporgere formale querela su quanto afferma - srive Mottola per non lasciare impunito l'atteggiamento denunciato, qualora fosse reale. Mi riservo di adire le vie legali se le sue affermazioni non dovessero trovare riscontro nella realtà dei fatti, al fine di salvaguardare l'immagine dell'Ente che rappresento. L'amministrazione vanta una forte presenza femminile in giunta, che reputo un valore aggiunto per il territorio». «Sono molto amareggiata e delusa si sfoga l'assessore ma resto in carica, non mi dimetto. Se affermo il falso, vadano a querelarmi. Come donna mi colpisce soprattutto il silenzio delle mie colleghe in giunta. Qualcuno poteva sapere? Non lo so, anche se tutti gli episodi sono avvenuti nei corridoi del palazzo comunale, da parte di un gruppetto di tre, quattro consiglieri. Sempre gli stessi. Ho svolto il mio ruolo con passione e competenza. Ho denunciato solo ora, dopo mesi di vessazioni; un conto è la battuta scherzosa, un altro è invece rimanere sotto pressione per mesi. Sono distrutta psicologicamente. Ho dato mandato ad un legale di assistermi».
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Il Mattino