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Inviato a Arzano
Song Xian, 35 anni, è cittadino cinese ma vive da tempo ad Arzano. Guarda con sguardo triste, in compagnia di due familiari, il suo capannone bruciare. Vanno in fumo milioni di articoli da regalo, oggetti di arredo, da cucina, utensili, bomboniere. Il capannone che occupava una fabbrica di cucine, da qualche anno è in fitto a Xian che lo ha trasformato in un grosso deposito dove, avvertono i cartelli, si vende «solo a partite Iva e grossisti». Un capannone di merce da vendere all'ingrosso in via Evangelista Torricelli, prolungamento della strada che collega Arzano a Frattamaggiore, diventato sede della «F.A.B.», l'azienda dell'imprenditore cinese.
Brucia dalle sette del mattino il capannone, l'allarme è scattato quando la enorme nube nera e le fiamme violente sono diventate visibili a distanza. Sono dovute accorrere cinque squadre di vigili del fuoco, qualcuno anche da altre province. Solo alle due del pomeriggio, la pericolosa nube nera, che ha provocato allarme per il rischio dell'inquinamento da diossina, comincia a diradarsi. L'incendio viene domato verso le sei di sera, quando sul posto bastano solo due squadre di vigili del fuoco con quattro autobotti. Ci vorranno un paio di giorni, per riportare la situazione dei focolai e la temperatura interna al capannone a una condizione di agibilità indispensabile ad avviare verifiche, sopralluoghi e analisi tecniche.
Il fascicolo sull'incendio di Arzano è nelle mani della Procura di Napoli nord, coordinata da settembre da Maria Antonietta Troncone.
«Dobbiamo mettere in atto ogni misura possibile per porre fine a quella che si profila ogni giorno di più come un'emergenza ambientale in una terra che ha già subito troppo - commenta la vice presidente del Consiglio regionale della Campania, Valeria Ciarambino - Stando ai dati diffusi dall'Arpac, dal 2018 ad oggi sono ben 20 gli incendi che hanno interessato attività di lavorazione di materiale plastico, mentre 26 sono stati i roghi sviluppatisi in impianti di trattamento dei rifiuti». È allarme ambientale, per il ripetersi delle nubi nere che si diffondono nell'atmosfera in seguito agli incendi di materie plastiche. Naturalmente, è l'Arpac a dover accertare l'assenza di pericolo. E i tecnici di Arpac Campania sono stati subito allertati, per i sopralluoghi. Hanno messo in funzione uno strumento «campionatore ad alto volume», per verificare la presenza di diossine e furani nell'atmosfera. Raccolti i primi dati, l'Arpac ha diffuso un comunicato, spiegando che «finora la rete non ha rilevato significativi aumenti delle concentrazioni degli inquinanti monitorati, chiaramente riconducibili all'incendio». Seguiranno altre verifiche, mentre la sindaca di Arzano, Cinzia Aruta, per l'intero pomeriggio con l'incendio in corso, ha consigliato ai suoi concittadini di «tenere le finestre chiuse, evitando spostamenti».
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