Incendio ad Arzano, il titolare dell'azienda: «Nessuna richiesta di pizzo»

Inviato a Arzano Song Xian, 35 anni, è cittadino cinese ma vive da tempo ad Arzano. Guarda con sguardo triste, in compagnia di due familiari, il suo capannone bruciare....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Inviato a Arzano

Song Xian, 35 anni, è cittadino cinese ma vive da tempo ad Arzano. Guarda con sguardo triste, in compagnia di due familiari, il suo capannone bruciare. Vanno in fumo milioni di articoli da regalo, oggetti di arredo, da cucina, utensili, bomboniere. Il capannone che occupava una fabbrica di cucine, da qualche anno è in fitto a Xian che lo ha trasformato in un grosso deposito dove, avvertono i cartelli, si vende «solo a partite Iva e grossisti». Un capannone di merce da vendere all'ingrosso in via Evangelista Torricelli, prolungamento della strada che collega Arzano a Frattamaggiore, diventato sede della «F.A.B.», l'azienda dell'imprenditore cinese.

Brucia dalle sette del mattino il capannone, l'allarme è scattato quando la enorme nube nera e le fiamme violente sono diventate visibili a distanza. Sono dovute accorrere cinque squadre di vigili del fuoco, qualcuno anche da altre province. Solo alle due del pomeriggio, la pericolosa nube nera, che ha provocato allarme per il rischio dell'inquinamento da diossina, comincia a diradarsi. L'incendio viene domato verso le sei di sera, quando sul posto bastano solo due squadre di vigili del fuoco con quattro autobotti. Ci vorranno un paio di giorni, per riportare la situazione dei focolai e la temperatura interna al capannone a una condizione di agibilità indispensabile ad avviare verifiche, sopralluoghi e analisi tecniche. 

Il fascicolo sull'incendio di Arzano è nelle mani della Procura di Napoli nord, coordinata da settembre da Maria Antonietta Troncone. Delegati alle indagini sono i carabinieri della tenenza di Arzano con il nucleo investigativo di Castelcisterna. Naturalmente, il primo ad essere stato sentito come teste è stato Song Xian, il titolare dell'azienda. Ha spiegato che il capannone è in fitto, che lo ha preso dopo che era rimasto inattivo per la chiusura della fabbrica di cucine. Poi ha risposto con decisione: «No, non ho mai ricevuto minacce, né mi sono mai state rivolte richieste di pizzo». Una dichiarazione ricorrente, in tutti i precedenti incendi esplosi in stabilimenti campani a partire da luglio, su cui nessun imprenditore ha denunciato estorsioni. Ripristinata l'agibilità dello stabilimento, toccherà ai consulenti tecnici che la Procura nominerà, in primo luogo gli ingegneri della polizia giudiziaria dei vigili del fuoco, accertare le cause dell'incendio. Andrà verificato il rispetto delle norme di sicurezza sull'energia elettrica o sugli incendi. A momento dell'esplosione delle fiamme, nel capannone non c'erano dipendenti. L'allarme è stato lanciato alla visione della nube nere e delle fiamme, probabilmente esplose prima. 

«Dobbiamo mettere in atto ogni misura possibile per porre fine a quella che si profila ogni giorno di più come un'emergenza ambientale in una terra che ha già subito troppo - commenta la vice presidente del Consiglio regionale della Campania, Valeria Ciarambino - Stando ai dati diffusi dall'Arpac, dal 2018 ad oggi sono ben 20 gli incendi che hanno interessato attività di lavorazione di materiale plastico, mentre 26 sono stati i roghi sviluppatisi in impianti di trattamento dei rifiuti». È allarme ambientale, per il ripetersi delle nubi nere che si diffondono nell'atmosfera in seguito agli incendi di materie plastiche. Naturalmente, è l'Arpac a dover accertare l'assenza di pericolo. E i tecnici di Arpac Campania sono stati subito allertati, per i sopralluoghi. Hanno messo in funzione uno strumento «campionatore ad alto volume», per verificare la presenza di diossine e furani nell'atmosfera. Raccolti i primi dati, l'Arpac ha diffuso un comunicato, spiegando che «finora la rete non ha rilevato significativi aumenti delle concentrazioni degli inquinanti monitorati, chiaramente riconducibili all'incendio». Seguiranno altre verifiche, mentre la sindaca di Arzano, Cinzia Aruta, per l'intero pomeriggio con l'incendio in corso, ha consigliato ai suoi concittadini di «tenere le finestre chiuse, evitando spostamenti».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino