La cupola di Blind Vision saluta Napoli e parte in tour con l'occhio di Peppino di Capri

La cupola di Blind Vision saluta Napoli e parte in tour con l'occhio di Peppino di Capri
La grande cupola nera di Blind Vision saluta Piazza de Martiri. Da oggi l’istallazione multimediale di Annalaura di Luggo sarà pronta a spostarsi in giro per...

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La grande cupola nera di Blind Vision saluta Piazza de Martiri. Da oggi l’istallazione multimediale di Annalaura di Luggo sarà pronta a spostarsi in giro per l’Italia, ma anche all’estero. Un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema importante, illuminando le persone sulla realtà dei non vedenti e facendo assaporare le emozioni, le difficoltà, ma anche il coraggio di una vita al buio. Un progetto che parte dagli occhi e va oltre, sfiora il profondo, tocca l’anima. Per tutto il periodo natalizio è stato possibile visitare la cupola dove, attraverso 15 light box raffiguranti le iridi di persone non vedenti che pulsano nell'oscurità, le voci dei protagonisti hanno accompagnato gli oltre 15.000 visitatori alla scoperta dell’universo emotivo dei non vedenti: un viaggio nella loro quotidianità che non può non lasciare un segno.

 
Tanti i nomi di artisti, critici e curatori che sono rimasti affascinati dalla potenza comunicativa dell'installazione. «Lo scopo dell'artista è chiaramente quello di restituire dignità a persone che vengono spesso respinte in quanto “anomale”, e riaffermare il loro ruolo all'interno della società », ha spiegato   lo scrittore americano Paul Laster in arrivo per la seconda volta a Napoli in occasione del finissage di Blind. Anche Peppino di Capri ha apprezzato enormemente l’idea, realizzata grazie al supporto dell’Unione Italiana dei Ciechi sezione Napoli e dell’Associazione Teatro Colosimo e promossa dal Comune di Napoli. «Ho un problema abbastanza grave all’occhio destro – ha raccontato l’artista - la mia vista è compromessa ed Annalaura mi ha voluto donare una sua opera: la foto gigante del mio occhio. Sono incuriosito dalla sua idea e dalle grande emozioni che riesce a trasmettere». L’iniziativa è stata appoggiata anche dal museo Madre. «Articolando questa dicotomia tra mente e corpo, apparenza esteriore e sfera intima con questo progetto si affronta lo sguardo di soggetti con disabilità visiva totale o profonda cambiando il concetto stesso di “visione”, evocandone e condividendone modi alternativi», ha affermato il direttore Andrea Viliani.
 

Dopo Napoli, saranno Roma, Milano, Firenze, Torino e Venezia le prossime tappe del tour 2018 di Blind Vision, prima di uscire dai confini nazionali per girare il mondo: la mostra è stata già in esposizione all'Art Basel in Svizzera e seguiranno tappe a San Paolo, New York, Miami, Dubai e Parigi. «È importante vedere che siamo stati in grado di lasciare un segno. Napoli ha risposto benissimo al progetto e siamo riusciti a raccogliere soldi che verranno donati all’Unione Italiana Ciechi. Lasciamo qualcosa di concreto e proseguiamo il nostro cammino fra l’arte e l'importantissimo messaggio sociale», conclude Annalaura.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino