Camminare fa bene. E non diciamo nulla di nuovo. Ma cosa succede al nostro corpo quando passeggiamo, magari velocemente? Quali sono i benefici? Ne parliamo col professore Giorgio...
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«Innanzitutto diciamo che fa bene il “movimento” in genere. Camminare poi è la cosa che ci viene più naturale da quando impariamo a farlo. Quando dico movimento mi riferisco, secondo la definizione dell’OMS a qualunque attività che svolgiamo in grado di produrre una quantità di energia superiore a quella prodotta dal nostro corpo in condizioni di riposo» spiega il docente. Ed ecco cosa succede al nostro corpo quando camminiamo. «In buona sostanza migliora la performance di tutte le strutture anatomo-fisiologiche che sono coinvolte, in particolar modo del sistema respiratorio, cardio-circolatorio, muscolare ed osseo. E non solo» precisa Liguori. E aggiunge: «Non va infatti trascurato il grande impatto sul sistema endocrino, sul sistema metabolico (per riduzione dei livelli di glucosio e di acidi grassi), sul sistema posturale (per un più basso stress sulle articolazioni e sulla colonna vertebrale, almeno rispetto alla corsa), nonché sul benessere relazionale ed economico poiché è l’attività fisica meno costosa». In definitiva, ribadisce il cattedratico, si tratta di una pratica davvero salutare dove la salute - come da definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità - non è solo l’assenza di malattie ma uno stato di pieno benessere psichico, fisico e sociale.
E passiamo alle patologie che si possono evitare camminando.
«Tutti i benefici del camminare hanno quale effetto quello di prevenire o tenere sotto controllo molte patologie, sia acute, sia croniche.
Il Mattino