La scoperta della «Pompei» sommersa di Baia è stata protagonista della conferenza che si è svolta ieri nel Castello Aragonese della cittadina flegrea....
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Successivamente sono intervenuti il dottor Pio Forlani che ha illustrato l'impresa del comandante Raimondo Bucher, quindi, la spiegazione delle singolarità geografiche e climatiche dei Campi Ardenti illustrate da Elia Rubino, ed infine, la spiegazione della città sommersa di Baia curata dalla dottoressa Paola Miniero. Nella parte alta del Castello Aragonese è stato posizionato un modellino dell'aereo P-51 con il quale Bucher sorvolò l'area flegrea.
«Dall'alto dell'aereo vidi sotto la distesa del mare una strana città fantasma», queste le parole che dichiarò Bucher. Nato a Godollo in Ungheria da padre italiano il 15 marzo del 1912, Bucher è stato un apneista italiano, pioniere della subacquea e della fotocinematografia subacquea italiana e mondiale. È deceduto a Roma il 10 settembre del 2008. È nel 1956 che il comandante diede il suo grande contributo all'archeologia subacquea con le prime leggendarie foto dell'area sommersa di Baia e del Portus Julius, scattate appunto mentre era in volo con il suo aereo P-51.
«Dopo la guerra, era il 1956, uscivo in pattuglia acrobatica sul mare partendo dall'aeroporto di Capodichino - dichiarò in un'intervista il comandante Bucher che rilasciò subito dopo la scoperta - .Dall'alto, in una giornata di straordinaria limpidezza del cielo e del mare, mi apparvero forme sottomarine simmetriche e regolari. Mi incuriosii e, intuendo che si doveva trattare di resti sommersi, scattai dal cielo delle fotografie, che ancora oggi, per la loro limpidezza, restano ineguagliate. Dopo lo sviluppo, la sorpresa: appariva inequivocabilmente la forma di mura, strade, costruzioni, che non potevano che essere antiche.Volli subito fare una verifica e mi immersi nelle acque del golfo di Pozzuoli. Era incredibile: a poca profondità e dove transitavano ed ormeggiavano imbarcazioni di ogni genere, apparivano mosaici di indescrivibile bellezza, strutture di abitazioni, strade, imponenti colonne». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino