La scrittrice cilentana Carmen Pellegrino vince il Carige «Opera prima»

il 18 luglio la premiazione a Rapallo
In attesa della serata finale del Campiello - dove è in cinquina - la...

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In attesa della serata finale del Campiello - dove è in cinquina - la giovane scrittrice cilentana che vive a Napoli, Carmen Pellegrino, sarà premiata sabato 18 luglio con il premio Rapallo Carige “Opera Prima” nella cittadina ligure omonima. Il Carige dal 1985 ad oggi tende a “sostenere e valorizzare l'attività letteraria femminile nel campo della narrativa”. La giuria formata da Leone Piccioni, Elvio Guagnini, Maria Pia Ammirati, Mario Baudino, Sveva Casati Modignani, Francesco de Nicola, Chiara Gamberale, Luigi Mascheroni, Ermanno Paccagnini, Mirella Serri e Pier Antonio Zannoni ha assegnato alla campana il riconoscimento per “un romanzo di grande forza, coinvolgente, incisivo - anche per la scrittura - nella ricostruzione di un mondo scomparso, emarginato”. Il testo è un dialogo intenso con una realtà di fantasmi, con le radici, con la terra e con personaggi che appartengono ad una realtà densa che colloquia con il passato, ma vive materialmente nel nostro presente. E' anche un libro di atmosfere suggestive, spettrali, con tratti di fantasia e altri – forti - caratteristici di una realtà che scompare e che viene recuperata nel suo spessore umano. La Pellegrino con la sua attività lirica nei confronti dei luoghi abbandonati si è anche guadagnata sul campo l'inserimento del termine "abbandonologa" nella Treccani - nei neologismi- ed a lei riferito: "Abbandonologo s. m. Chi perlustra il territorio alla ricerca di borghi abbandonati, edifici pubblici e privati in rovina, strutture e attività dismesse (luna park, orti, giardini, stazioni, ecc.), di cui documentare l'esistenza e studiare la storia”. Perizia di un accademico? No, trovata di un bambino (un po' linguacciuto). La racconta spesso. Sembra una fiaba, ma – assicura – è tutto vero: «Ero in libreria, sfogliavo un libro sulle rovine. “Che leggi?” mi chiese. Gli risposi, lui rimase zitto un momento. Poi, piuttosto compiaciuto: “Allora sei un'abbandonologa?”». Come diceva Francisco Coloane in un suo libro, “i bambini poeti involontari”.


Vincenzo Aiello Leggi l'articolo completo su
Il Mattino